Pescara ancora Bandiera blu Masci festeggia e promette: rilanceremo anche il fiume 

Per il quarto anno la città ottiene il vessillo, assegnato anche al porto turistico Il sindaco: «Questo risultato ha portato il 50% in più di turisti rispetto al 2019» 

PESCARA. Per il quarto anno consecutivo Pescara ottiene la bandiera blu. Il capoluogo adriatico anche per il 2024 ha fatto la doppietta, perché a conquistare il vessillo assegnato dalla Fee, la Foundation for Environmental Education, è stato pure il porto turistico.
«L’80 per cento della nostra costa ha un mare eccellente, l’altro 20 lo diventerà ben presto, perché i nostri obiettivi sono ambiziosi». Così il sindaco Carlo Masci ieri mattina ha celebrato in conferenza stampa l’ottenimento della bandiera blu anche per la stagione 2024. Con indosso la t-shirt con il logo della bandiera e al fianco di Riccardo Padovano, presidente Sib Balneari Abruzzo, il primo cittadino ha riepilogato le tappe del percorso che hanno portato ancora una volta il riconoscimento a Pescara, che nelle prossime settimane ospiterà la cerimonia ufficiale di consegna alle 15 località abruzzesi.
«Abbiamo creato un ufficio dedicato alla bandiera blu, capitanato da Ester Zazzero», ha ricordato Masci, «che per tutto l’anno lavora per questo obiettivo». La Bandiera Blu è assegnata ogni anno da una Commissione, della quale fa parte anche il ministero del Turismo, alle località costiere turistiche candidate sulla base di 32 criteri di valutazione, relativi a quattro aree d’interesse: qualità delle acque, educazione e informazione ambientale, gestione del territorio, servizi e sicurezza. Il requisito essenziale è che le acque di balneazione e le spiagge siano risultate pulite e di qualità eccellente nel corso degli ultimi quattro anni, sulla base delle analisi effettuate per l’Italia dalle Agenzie regionali. Poi ci sono tutti i criteri legati alla raccolta dei rifiuti, la mobilità sostenibile, l’educazione ambientale, l’efficientamento energetico.
«Oggi la raccolta differenziata è al 51 per cento», ha spiegato ancora il primo cittadino. «Il porta a porta interessa 45 mila utenze, cioè il 70 per cento di quelle presenti sul territorio ed entro luglio arriveremo al 75 per cento. In città ci sono 45 chilometri di piste ciclabili. Abbiamo dedicato un’attenzione speciale al fiume, ripulendolo di 700 tonnellate di legna, con un intervento che non si faceva da 40 anni. Con il Contratto di fiume, di cui Pescara è capofila, e per cui ci sono già 5 milioni di euro della Regione, creeremo sul fiume una prospettiva turistica e ambientale». L’excursus di Masci sui progetti realizzati e futuri prosegue con «la passeggiata panoramica dalla Madonnina fino alla diga foranea, che da detrattore ambientale diventerà risorsa turistica, e una piazza da 5mila metri quadri sul fiume che sarà la porta verso il molo». Per l’educazione ambientale, Pescara ha costituito la prima rete Eco School con 20 mila studenti, di 54 plessi, tra elementari, medie e superiori coinvolti. «Sono 4 anni che vado a Roma a ritirare la bandiera», ha confessato Masci «e ogni volta è la stessa emozione. Cogliere questo obiettivo ha portato un aumento delle presenze turistiche, dal 2019, di quasi il 50 per cento arrivando a 402 mila, e degli stranieri del 70 per cento». Soddisfatto Padovano che ha evidenziato come si è riusciti a «costruire un brand di una città turistica che funziona. Oggi possiamo contare sulla balneabilità su tutta la costa, che è una delle condizioni essenziali della bandiera blu. Grazie alla società Salvamento riusciamo a garantire il servizio di sicurezza anche in tutte le spiagge libere. Il 25 luglio si terrà la Giornata mondiale della sicurezza in mare. In quella occasione proporremo la storica iniziativa Papà ti Salvo io».
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