Abusi sessuali sulla figlia della ex, condannato 

Un anno e sei mesi all’uomo processato con il rito abbreviato: la ragazza all’epoca aveva 16 anni

TERAMO. Un’indagine complessa e delicata come lo sono tutte quelle che coinvolgono minori vittime di abusi sessuali. L’epilogo processuale di primo grado è una condanna a un anno e sei mesi (pena sospesa) inflitta al termine di un rito abbreviato a un 35enne teramano accusato di violenza sessuale sulla figlia 16enne della sua ex compagna.
La sentenza è stata pronunciata dal giudice Lorenzo Prudenzano (la Pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 4 anni). L’uomo era difeso dagli avvocati Libera D’Amelio e Roberto Rossoli. I genitori della ragazza si sono costituiti parte civile rappresentati dall’avvocato Marina Di Carlo.
I fatti, secondo la ricostruzione emersa negli atti processuali, si sono verificati nel febbraio dell’anno scorso. Secondo l’accusa, l’uomo, che all’epoca non era più il compagno della madre della ragazzina, avrebbe portato la giovane nella sua abitazione per festeggiare il compleanno di lei appena trascorso e in quell’occasione avrebbe messo in atto gli abusi sessuali. Durante le indagini preliminari (fascicolo del pm Silvia Scamurra) la ragazzina è stata ascoltata in un incidente probatorio. L’incidente probatorio, nelle inchieste per abusi su minori, rappresenta un passaggio giuridico fondamentale così come stabilito dalla Carta di Noto che ormai da tempo detta le linee guida per l’esame dei minorenni in caso di abuso sessuale. Un istituto indispensabile per la Carta che individua e descrive protocolli da seguire in relazione all’esame del minore che si ipotizzi vittima di abusi e che all’articolo 7 recita: «L’incidente probatorio è la sede privilegiata di acquisizione delle dichiarazioni del minore nel corso del procedimento». Va detto che le linee guida contenute nella Carta di Noto rappresentano suggerimenti diretti a garantire l’affidabilità delle metodologie utilizzate a partire proprio dalla raccolta della testimonianza al fine di garantire la tutela dei diritti del minore nel rispetto dei principi costituzionali del giusto processo.(d.p.)