L’Ater: «Fatto tutto il possibile per gli inquilini di via Adamoli» 

L’azienda per l’edilizia popolare nega responsabilità per il mancato rientro di 20 famiglie su 32: «Eseguite le manutenzioni necessarie. E l’impresa sa di dover ripristinare il vano ascensori»

TERAMO. L’Ater di Teramo nega di avere responsabilità nella problematica situazione del condominio di via Adamoli, a Colleatterrato Basso, che dopo la conclusione dei lavori di miglioramento sismico ha visto rientrare solo 12 delle 32 famiglie assegnatarie degli alloggi. L’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale, anzi, in una nota di chiarimento inviata al Centro dalla presidente Maria Ceci rivendica di aver fatto, e stare facendo, il possibile per alleviare agli inquilini i disagi legati allo svolgimento dei lavori nell’immobile.
Scrive Maria Ceci: «Nella piena comprensione della situazione sociale e nella massima sensibilità rivolta a tutti i condòmini degli alloggi Ater della provincia di Teramo, questo ente è chiamato in causa per ripristinare, attraverso gli atti, l'ennesima operazione verità. I condòmini di via Adamoli a Colleatterrato sono stati gli attori principali di alcune riunioni, in cui in totale sintonia con i rappresentanti degli enti invitati hanno avuto modo di fare sintesi dei presunti danni ricevuti, attraverso dei moduli da riempire che sono stati consegnati dall'Ater; gli stessi condòmini hanno potuto assistere ai lavori di piccola e immediata manutenzione avviati ed eseguiti dall’azienda territoriale per l'edilizia residenziale; per quanto riguarda gli ascensori l'Ater ha avviato una fitta e costante interlocuzione con l'impresa edile che ha eseguito i lavori, per scongiurare attraverso i giusti rapporti, a garanzia unica dei condòmini, i tempi lunghi di una causa».
A domanda del Centro sul problema che impedisce agli ascensori di funzionare, Ceci chiarisce: «Dev’essere ripristinato il vano, che è stato modificato dai lavori effettuati esternamente ad esso. L’impresa sa di doverlo fare, abbiamo evitato di metterla sullo scontro per risolvere in tempi brevi la questione».
Quanto al degrado che si è creato sotto il palazzo, l'Ater «stigmatizza l'atteggiamento di alcuni condòmini che hanno utilizzato l'atrio in comune come deposito di mobilia. Il porticato dovrà essere immediatamente ripulito per ripristinare il decoro dei luoghi e la nobilità della vita in comune». Maria Ceci aggiunge: «Noi avevamo già pulito tutto spendendo dei soldi, sono stati alcuni inquilini a creare questa discarica».
Va rilevato che il mandato di Maria Ceci all’Ater è scaduto. La presidente continua a operare in regime di prorogatio e può svolgere solo attività ordinaria. Per questo in due immobili lesionati dal sisma – uno a Montorio e uno a Colleatterrato – nei quali c’è già stata l’individuazione dell’operatore economico non si sta procedendo alla consegna dei cantieri della ricostruzione. (d.v.)
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