Acqua, ancora disagi a Vasto e San Salvo 

Nonostante la riparazione del guasto a Casoli, alcune zone delle due città ieri sono rimaste a secco  

VASTO . Rubinetti ancora a secco ieri a Vasto e San Salvo. Famiglie furiose. La Sasi si è giustificata parlando di lavori urgenti alla rete idrica principale. Il Comune è stato costretto a chiedere l'invio di autobotti per l'approvvigionamento di acqua nelle scuole e dove i serbatoi erano rimasti a secco. In campo anche la protezione civile.
«Fin dalle prime segnalazioni pervenute dai diversi plessi scolastici», spiegano il sindaco Francesco Menna e l’assessora all’istruzione Paola Cianci, «siamo intervenuti con la Protezione civile e i nostri tecnici effettuando i controlli sulle cisterne. Insieme ai dirigenti scolastici siamo costantemente in contatto diretto con la Sasi che ha provveduto all’approvvigionamento dell’acqua con le autobotti».
«L’interruzione dell’erogazione idrica che ha coinvolto diversi comuni», afferma l'assessore ai Servizi manutentivi, Alessandro d'Elisa, «ha provocato molti disagi in città. Stiamo monitorando la situazione. Ci sono ancora alcune zone dove è atteso con ansia il ritorno dell’acqua. Il problema è stato segnalato alla Sasi. Ringraziamo il gruppo comunale della Protezione civile, i tecnici e gli operai dell’ufficio servizi per il lavoro che stanno svolgendo».
In una nota la Sasi ha spiegato che la scarsa pressione e quindi l'interruzione del servizio ha riguardato tutta Vasto, esclusa la Marina e San Salvo. Il sindaco Menna dopo aver cercato di rassicurare i cittadini ha inviato un nuovo appello alla Regione. «Nel 2017», ricorda Menna, «è stato istituito con il prefetto un tavolo per la crisi idrica nel Vastese. Coinvolti Regione, Sasi, Consorzio di bonifica e Arap. Il governatore dell'epoca, Luciano D'Alfonso, fece arrivare 18 milioni per la diga di Chiauci, 2 milioni per Vasto per cercare le perdite, un milione per San Salvo, un milione per la Marina. Da allora non è arrivato più niente: zero risorse dal centrodestra in sei anni. Non si può pensare di affrontare la crisi idrica con l'arco e le frecce. O la Regione e lo Stato finanziano la Sasi o non si va da nessuna parte. Quello che accade in questi giorni è l'inizio di una crisi idrica che potrebbe aggravarsi. Le tubature risalgono al 1949 e vanno sostituite. Invito pertanto il presidente della Regione, Marco Marsilio e il governo nazionale ad intervenire senza perdere altro tempo».
A San Salvo le scuole ieri sono rimaste chiuse. «Questa decisione», ha spiegato il sindaco Emanuela De Nicolis, «è stata, presa in accordo con i dirigenti scolastici. Il provvedimento si è reso necessario per l’impossibilità di garantire, a causa della mancanza della fornitura idrica provocata dalla rottura della condotta dell'acquedotto Verde, le normali attività scolastiche, ed evitare così ulteriori disagi agli studenti e al personale». Da oggi l'acqua dovrebbe tornare mettendo così fine all'emergenza. (p.c.)
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