La rassegna letteraria con spettacolo 

Ballario e Angelucci Marino: ecco le star di Vasto in Giallo

VASTO. Le indagini del Maggiore Aldo Morosini create dalla brillante penna di Giorgio Ballario protagoniste della terza edizione di Vasto in Giallo. La rassegna letteraria, organizzata dalla...

VASTO. Le indagini del Maggiore Aldo Morosini create dalla brillante penna di Giorgio Ballario protagoniste della terza edizione di Vasto in Giallo.
La rassegna letteraria, organizzata dalla “Libreria” di via Cavour in collaborazione con il Teatro del Sangro/Teatro Studio, animerà piazza Rossetti il 31 maggio e il 1° giugno con svariati appuntamenti che promettono di conquistare gli amanti del genere e non solo. Il direttore artistico della kermesse Roberto Alfatti Appetiti – giornalista professionista e saggista – ha scelto di dedicare l’edizione ai nastri di partenza a un singolo autore, a differenza di quanto avvenuto nelle due precedenti. La scelta è caduta sul giornalista torinese Giorgio Ballario, classe 1964, che, tra le sue pubblicazioni, annovera un ciclo di romanzi che rappresenta un unicum nel panorama editoriale italiano: le indagini del suo Maggiore Morosini sono, infatti, ambientate nelle colonie dell’Africa Orientale Italiana. Il sipario sulla rassegna a tinte gialle e noir si alzerà il 31 maggio alle 18 alla Libreria di via Cavour, dove è previsto un appuntamento sul “Noir d’oltremare”. Roberto Alfatti Appetiti modererà un incontro, a cura di Giorgio Ballario, sull’esperienza coloniale italiana vista attraverso i gialli storici del maggiore Morosini. Alle 21 è in cartellone lo spettacolo “Morire è un attimo”, tratto dall’omonimo romanzo di Ballario, di e con Stefano Angelucci Marino. Sabato primo giugno, alle ore 17, la Libreria ospiterà “Assassini del passato/assassini nel passato”, una rilettura della storia attraverso gli strumenti della narrativa poliziesca. A seguire, alle 19, spazio al Gruppo di Lettura sul giallo.
In replica, alle 21, lo spettacolo di e con Stefano Angelucci Marino. «È curioso che esista una sorta di tacita rimozione verso un periodo della nostra storia così significativo. La storiografia ufficiale ha approfondito poco il tema e anche la narrativa conta un numero estremamente limitato di opere», sottolinea l’autore, insignito di riconoscimenti come il Premio Archè Anguillara Sabazia 2010 e il Premio GialloLatino 2013. «Invece in Eritrea e Somalia la presenza italiana è stata di lunga durata, anche se assai meno in Etiopia, e ci sono città come Asmara ricche di testimonianze evidenti. Quando l’ho visitata, sembrava di essere in una città del nostro Sud negli anni Cinquanta. L’urbanistica era quella concepita dagli italiani e mostrava ancora tutto il suo valore. Molti abitanti parlano ancora la nostra lingua». Ballario ci riporta indietro nel tempo, facendoci scoprire i luoghi, il quotidiano, le canzoni, i sapori, «persino le temperature e il fumo di una sigaretta», recitano le note di presentazione della rassegna. Morosini, il protagonista di questi originali gialli – «capaci di unire alla suspense tipica del noir una descrizione vivace, minuziosa e documentata della vita delle colonie africane degli anni Trenta» – vive a Massaua, in Eritrea. Il lettore, pagina dopo pagina, si immerge «in un mondo che è sì di finzione, ma ha tutti i caratteri della realtà: vivrà con Morosini, frequenterà con lui i caffè degli italiani d’Africa, percorrerà le ambe e le valli di Eritrea e d’Abissinia, parlerà con Rodolfo Graziani e con le spie dell’Ovra».