Abruzzo, dipendenti in fuga dalle Province ma in Regione pochi posti

L’Ente è in cima alle preferenze, il problema è che non ha risorse sufficienti per accogliere tutti. In seconda battuta le opzioni tribunali e Comuni

PESCARA. Ultimo atto per i dipendenti delle quattro Province, da tempo in attesa di conoscere il proprio destino lavorativo. Per loro la partita si è chiusa alle 24 di mercoledì, quando è scaduto il tempo utile per esprimere la preferenza circa la nuova collocazione, sul portale del Dipartimento della Funzione pubblica.

In attesa del dato ufficiale, le stime parlano di una cinquantina di impiegati che hanno espresso la preferenza. Fra le scelte possibili, sulla piattaforma del Dipartimento, c'erano solo gli altri Enti locali, fra i quali Comuni e Tribunali, e non la Regione, per la quale si segue una procedura diversa. Sono tanti, però, coloro che vorrebbero andare in Regione, vuoi per la collocazione degli uffici, secondo molti raggiungibili più facilmente, vuoi perché l'Ente regionale rappresenta una tranquillità dal punto di vista psicologico. Ma sta di fatto che la Regione, avendo a disposizione 3,6 milioni di euro, può prendere solo una parte dei lavoratori.

Ore cruciali, dunque, per i dipendenti provinciali che, dopo la riforma Delrio, per effetto della legge 56/2014, devono essere ricollocati in altri Enti, nell'ambito del primo, imponente processo di mobilità del personale pubblico.

Sono 152, secondo i dati elaborati dal segretario dell'Unione Province Abruzzesi (Upa), Adele Amore, i lavoratori che attendono di conoscere la nuova collocazione: 59 della Provincia dell'Aquila, 36 di quella di Teramo, 30 di quella di Chieti e 27 della Provincia di Pescara. A coloro che non andranno in Regione e che non hanno neanche espresso una preferenza, verrà assegnato d'ufficio il primo posto utile su tutto il territorio regionale.

Il percorso si è sviluppato in diverse fasi. Tra ottobre e novembre le Province hanno comunicato i dati relativi al personale in sovrannumero da ricollocare e a dicembre gli Enti pubblici hanno dichiarato il proprio fabbisogno di personale. Poi si è aperta la fase in cui i diretti interessati sono diventati parte attiva, dovendo dichiarare le proprie preferenze.

Il sovrannumero dichiarato dalle quattro Province abruzzesi a novembre era di 553 unità (226 all'Aquila, 118 a Teramo, 107 a Chieti e 105 a Pescara), comprensivo di pensionandi, pensionati e dipendenti dei settori Lavoro. Centosessanta unità sono già state ricollocate in Regione e dal primo aprile hanno gradualmente iniziato a lavorare.

Lo scorso 18 aprile i singoli dipendenti hanno ricevuto le password per accedere al portale del Dipartimento della Funzione pubblica, una piattaforma su cui, dopo i sovrannumeri dichiarati dalle Province ed i fabbisogni degli enti pubblici, i lavoratori potevano visualizzare i posti corrispondenti al proprio profilo ed esprimere una preferenza.

Tutte telematiche le fasi successive, con il Dipartimento che incrocerà domanda ed offerta. I lavoratori hanno avuto un mese di tempo per esprimere la preferenza. Ora, e fino al 18 giugno, ci sarà il lavoro di elaborazione della Funzione pubblica e nei 30 giorni fino al 18 luglio ci saranno i contratti. A quel punto la partita si chiuderà definitivamente. Il portale, in Abruzzo, così come nel resto d'Italia, ha fatto il suo percorso, ma l'auspicio della maggior parte dei lavoratori è di poter transitare in Regione, Tra le possibilità ci sono anche i tribunali ed i Comuni, ma questi ultimi hanno poca disponibilità economica. Va tuttavia rilevato che in Abruzzo, ha nel complesso risposto alla richiesta di fabbisogno soltanto il 40% degli Enti pubblici.

Lorenzo Dolce

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