Ambiente: società e magistratura si confrontano 

Tavola rotonda oggi a Roccaraso, nella sede del Comune A concludere l’incontro sarà il ministro Sergio Costa

Si tiene oggi a Roccaraso, a partire dalle ore 15 in Comune, la tavola rotonda “Ambiente, Magistratura e società”, organizzata da Unità per la Costituzione, componente storica della magistratura associata.
Si tratta del primo di una serie di appuntamenti a livello nazionale secondo un format che – come spiega il suo ideatore (nonché discussant dell’incontro) Pasquale Fimiani, sostituto Procuratore generale presso la Corte di Cassazione e coordinatore della Rete delle Procure generali in materia ambientale – intende proporre una riflessione sul ruolo della magistratura nella effettività della tutela dell’ambiente.

L’incontro che si terrà oggi a Roccaraso costituisce il primo di una serie di appuntamenti a livello nazionale secondo un format che intende proporre una riflessione sul ruolo della magistratura nella effettività della tutela dell’ambiente, in una prospettiva di dialogo e di confronto con i vari soggetti coinvolti (istituzioni, imprese, associazioni ambientaliste, rappresentanti dei territori) nella consapevolezza che la gravità della situazione ambientale richiede un’assunzione condivisa di responsabilità.
Un confronto da attuarsi nel rispetto delle rispettive attribuzioni e che quindi, lungi dal mettere in discussione l’autonomia della magistratura nella fase delle indagini e del processo, si propone di creare una consapevolezza diffusa delle questioni da affrontare, delle criticità e delle possibili soluzioni che ciascuno può mettere in campo.
In questa prospettiva, l’avvio di un dialogo “virtuoso” può aiutare il legislatore, nella definizione di un quadro normativo semplice, efficiente ed efficace; la giurisdizione, nella sua applicazione in tempi ragionevoli con decisioni tendenzialmente prevedibili, effettive e proporzionali al caso concreto;le autorità amministrative e di controllo, nella gestione trasparente, efficiente ed uniforme delle procedure;i rappresentanti dei territori, nell’individuazione dei punti di mediazione tra istanze localistiche ed interessi generali;le associazioni ambientaliste, nella leale collaborazione con le istituzioni e gli altri soggetti di riferimento nella cura degli interessi diffusi di cui sono portatrici.
Quanto infine all’impresa, le sue istanze di garanzia del bilanciamento tra interessi economici ed ambientali, riconosciuto dalla Corte Costituzionale a partire dalla sentenza Ilva del 2013, e di riconoscimento del ruolo di indispensabile motore dell’economia circolare ormai alle porte, presuppongono una più intensa e diffusa capacità di auto-organizzarsi che tenga conto della duplice natura del rapporto con l’ambiente, non solo limite da rispettare, ma sempre più oggetto centrale delle attività economiche ed occasione primaria di crescita e di sviluppo.
Una prospettiva, quest’ultima, ormai ineludibile, che evoca l’evoluzione verso un sistema diverso da quello tradizionale, i cui valori fondanti (proprietà, impresa, partecipazione dei cittadini, ruolo dello Stato) dovranno necessariamente essere soggetti ad una verifica di “sostenibilità” per una tutela effettiva delle risorse naturali e della salute collettiva.
Non è allora casuale la coincidenza con la manifestazione mondiale “Fridays for Future” che pure si terrà oggi con oltre 900 manifestazioni in 80 Paesi diversi, in cui gli studenti (ma non solo) saranno in marcia in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico.
Si tratta di una richiesta forte e diffusa di cambiamento, che conferma la necessità di un impegno condiviso al fianco della crescente sensibilità ambientale delle c.d. future generazioni, sulle cui spalle rischiano di ricadere le pesanti conseguenze della miopia e dell’egoismo di decenni di produzione incontrollata e noncurante delle esigenze ambientali.
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