Auto bruciata e cani avvelenati, mail a Pepe per fermare la guerra per i terreni di ricerca

ORSOGNA. Scrive all’assessore regionale Dino Pepe per denunciarequanto è accaduto negli ultimi giorni in provincia di Chieti. E’ una mail di sfogo e denuncia quella firmata dal commercialista di...

ORSOGNA. Scrive all’assessore regionale Dino Pepe per denunciare
quanto è accaduto negli ultimi giorni in provincia di Chieti. E’ una mail di sfogo e denuncia quella firmata dal commercialista di Orsogna, Fabio Cerretano: «Il territorio viene brutalmente violentato tutti i giorni da chi usa la zappa al posto del cane per la ricerca del tartufo», dice. «Altri delinquenti cospargono di veleno le tartufaie per uccidere i nostri amati cani. (...) Guardare negli occhi un cane avvelenato che sta morendo e chiede aiuto è veramente straziante. Se a tutto ciò aggiungiamo che mettono fuoco ad una auto di tre onesti tartufai, la civiltà subisce un ulteriore schiaffo indecente. Tutti ci dissociamo da questo grave gesto ma alcuni ci mettono i puntini: “Non è mica giusto”, dicono, “che questi vengono a tartufi qui tutti i giorni, devono lasciare spazio anche alle persone del posto!”. Sembra quasi che ci sia un diritto di proprietà sia sul terreno che sul tartufo. Ma la verità giuridica è esattamente opposta. I tartufai del posto non hanno diritti diversi dagli altri tartufai abruzzesi o italiani». Veniamo al dunque: «L’elemento comune in tutte le problematiche», scrive Cerretano, «è la mancanza di qualsiasi tipo di controllo. Sono dieci anni che vado a tartufi e non sono mai stato controllato. In regioni limitrofe, in 5 giorni ho subito 3 controlli. Ma non pensare di rispondere che non ci sono le risorse. Ti rammento che solo con i tesserini la Regione introita oltre 1.100.000 euro».