Bancarotta ex Carichieti, indagati i due commissari

Il sostituto procuratore di Chieti Giuseppe Falasca indaga sui commissari Salvatore Immordino e Francesco Bochicchio

CHIETI. Ex Carichieti, la procura apre l’inchiesta per bancarotta fraudolenta. Sarebbero due gli articoli della legge fallimentare violati: il 216 e il 223, che contempla le pene previste per gli amministratori, direttori generali, sindaci e liquidatori di società dichiarate fallite. Per ora il sostituto procuratore, Giuseppe Falasca, ha iscritto due nomi nel registro degli indagati. A quello dell’ex commissario ed ex Ad, Salvatore Immordino, che il Centro ha anticipato ieri, si è aggiunto un altro personaggio eccellente: Francesco Bochicchio, l’altro ex commissario affiancato a Immordino il 9 giugno 2015.

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La bancarotta ipotizzata dalla procura è naturalmente tutta da dimostrare. Nato a Roma il 19 agosto del 1956, Bochicchio è professore a contratto alla facoltà di Economia dell’Università di Parma. Comincia la sua carriera bancaria nel 1981 con mansioni legali nel San Paolo di Torino. Da ottobre del 1994, diventa responsabile della direzione legale della Sim del Credit Suisse. Oggi svolge la professione di avvocato a Milano e Genova, con due prestigiosi studi legali specializzati nel settore bancario, finanziario e dell’intermediazione mobiliare. Nell’ex Carichieti, oltre che commissario, è stato presidente del Comitato di sorveglianza. Con decreto del 9 dicembre 2015, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha sottoposto l’ex Cassa di Risparmio a liquidazione coatta amministrativa. L’11 dicembre 2015, Bankitalia nomina quindi l’avvocato Massimo Bigerna commissario liquidatore, e il professor Paolo Benazzo con gli avvocati Bochicchio e Barbara Tavecchio, componenti del Comitato di sorveglianza, presieduto dallo stesso Bochicchio. E con provvedimento del successivo 14 dicembre, la Banca Centrale Europea dispone la revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria nei confronti della vecchia Cassa di Risparmio. Da da quel momento nascono la Nuova Carichieti, banca-ponte che sta per essere venduta; l’ex Carichieti, dichiarata insolvente nel luglio scorso dal giudice fallimentare, Nicola Valletta, e infine la Rev Spa Gestione Crediti, amministrata da Immordino, dove sono confluiti i crediti deteriorati delle quattro bad bank: le ex Cassa di Risparmio di Chieti, Banca Etruria, Banca Marca e Cassa di Risparmio di Ferrara. Alla fine di novembre, e sulla base della sentenza di Valletta, è partita l’inchiesta per la presunta bancarotta che ha portato, pochi giorni fa, la Guardia di Finanza, sezione di Polizia giudiziaria della procura, anche ad eseguire un’acquisizione di atti nella sede centrale sulla Colonnetta della nuova Carichieti che, ribadiamo, è estranea alla vicenda giudiziaria ed è da considerarsi parte offesa. La Finanza avrebbe acquisito, dalla memoria di una decina di computer, i contenuti della posta elettronica intercorsa tra ex amministratori ed ex liquidatori con la banca centrale.