Buona notte Italia, buona notte Abruzzo

Miotto, Sanna, Gigli, De Cillis dicono niente questi nomi? Di sicuro meno di Ruby, Minetti, Macrì, Fico. L'Italia non piange più i suoi figli che muoiono in Afghanistan. La bara di Luca Sanna è tornata nell'indifferenza generale. Berlusconi trova il tempo per cento telefonate a Ruby, ma non un minuto per l'omaggio al caporale sardo. Non parla di problemi del Paese da settimane. Due videomessaggi per attaccare i magistrati e far credere che una serata con 28 ragazze pagate per ballare nude nella villa del premier sia una cosa normale. Ormai è più attento a quello che raccontano le sue cortigiane, che a quello che accade nelle imprese, nelle famiglie, nella vita di milioni di persone, dove per mettere insieme 7mila euro ci vogliono 6 mesi di stipendi e non 5 minuti di sesso.

Le parole di Benedetto XVI e del presidente Napolitano non sono bastate a tante persone serie del centrodestra a prendere le distanze, ad avere un sussulto di coraggio per evitarci l'umiliazione agli occhi del mondo. Le ragazze in fila per accedere al lettone di Berlusconi per poi passare alla cassa e ritirare la busta con i soldi, sono il simbolo di un'Italia malata e cialtrona. Fede definisce Miriam «una stracciona da Pescara»: e gli altri protagonisti delle orge in Brianza che cosa sono? Quelli che hanno allestito questa fiera del sesso a pagamento, sfruttando l'arrivismo di tante ragazze con pochi scrupoli come li vogliamo definire?

Arcore, Berlusconi e i ruffiani di corte sono sempre più lontani dagli italiani. Dai loro guai, i loro problemi, le loro aspettative. Anni e anni luce li separano dagli ospedali abruzzesi dove i malati di cancro passano i giorni sulle sedie, senza cibo; dove centinaia di persone non possono farsi operare perché mancano i medici, dove per una visita occorrono mesi di attesa.

Quale Paese consegneremo ai nostri figli? Un giovane su cinque non ha lavoro. Chi lo trova spesso non è quello per il quale ha studiato. Oppure è un posto da 800 euro e la certezza di una vita da precario. Vengono in mente le ultime parole di un capo carbonaro mentre va al patibolo davanti a una folla indifferente e inconsapevole: buona notte popolo. Già, buona notte Italia, buona notte Abruzzo.

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