Un laboratorio di ematologia. In Abruzzo si registrano 49,5 casi di malattie del sangue ogni diecimila abitanti

LOTTA AI TUMORI

C’è il sì al nuovo farmaco contro linfomi e leucemie 

Ok dell’Aifa. In Abruzzo 49,5 casi di malattie del sangue ogni diecimila abitanti  La terapia Car-T “istruisce” i linfociti del paziente a eliminare le cellule maligne

PESCARA. Si chiama “Car-T ((Chimeric Antigen Receptor T-cell), ed è la nuova terapia di cui potranno beneficiare anche i pazienti abruzzesi adulti, affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B resistente alle altre terapie, e i pazienti fino a 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta a cellule B.
L’Agenzia Italiana del Farmaco, infatti, ha dato il via libera alla rimborsabilità della prima terapia a base di cellule Car-T disponibile in Italia. La nuova terapia, denominata Kymriah (tisagenlecleucel), potrà essere prescritta secondo le indicazioni approvate da Ema(l’agenzia europea del farmaco, ndr) e utilizzata presso i centri specialistici selezionati . Finora, a causa del costo proibitivo del farmaco, pochissimi pazienti hanno potuto usufruirne.
Questo tipo di terapia, informa il Ministero della salute, rappresenta «una strategia immunoterapica di ultimissima generazione nella lotta ai tumori ematologici», che in Abruzzo hanno un tasso di incidenza (come riporta uno studio dell’Agenzia sanitaria regionale), pari a 49,5 casi per diecimila abitanti). Nel 2016 (ultimo dato disponibile), sono stati registrati 659 casi complessivi.
La terapia utilizza i globuli bianchi (linfociti T) prelevati dal paziente e “ingegnerizzati” per attivare il sistema immunitario; una volta reinfusi nel paziente, entrano nel circolo sanguigno e sono in grado di riconoscere le cellule tumorali e di eliminarle.
«È davvero un risultato straordinario. Un nuovo metodo di cura che potrebbe cambiare davvero in meglio la vita di bambini e pazienti adulti individuati per il trattamento. Auguro un buon lavoro ai centri specialistici regionali identificati per la somministrazione della terapia», ha commentato il ministro della salute, Giulia Grillo.
«Le caratteristiche tecniche e operative di questo tipo di terapia, e soprattutto la gestione delicata dei possibili effetti collaterali ha reso necessario rispetto al passato un lavoro diverso di pianificazione», ha dichiarato invece il direttore generale di Aifa, Luca Li Bassi, «che ha coinvolto, in ruoli parimenti fondamentali, tutti gli attori del Sistema sanitario nazionale. Un lavoro di squadra puntuale e attento ha fatto in modo di aprire un percorso che garantirà a breve un accesso presso centri specialistici distribuiti nelle diverse aree geografiche del territorio nazionale. L’approvazione attraverso un nuovo modello di rimborso, il pagamento al risultato (payment at results), utilizzato da Aifa per la prima volta, è dunque l’atto conclusivo di un lavoro di programmazione sanitaria per il quale», ha concluso Li Bassi, «intendo ringraziare il lavoro del personale e delle commissioni dell’Aifa, il Centro nazionale trapianti, le Regioni, il supporto tecnico del professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, delle Società Scientifiche e l’interessamento diretto dello stesso Ministro, che ha incoraggiato e facilitato un ottimo lavoro di squadra con le direzioni del Ministero della Salute».
Infine, per il presidente dell’Aifa, Stefano Bonaccini, «l’approvazione in consiglio di amministrazione della prima terapia Car-T segna un passaggio molto importante per la salute pubblica e per il nostro Sistema sanitario nazionale, che intorno a questa negoziazione ha visto un cambio rispetto al passato».