Centri per l’impiego bocciati dai giudici 

La sezione di controllo pubblica la relazione. Un dato spicca su tutti: nel 2018 solo 38 persone avviate all’orientamento

L’AQUILA. Scarsa efficacia nell’attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro; «l’assoluta irrilevanza dell’attività di orientamento specialistico», dal momento che solo 38 persone ne hanno usufruito nel 2018, e il flop dell’assegno di ricollocamento che ha riguardato 65 persone, di cui nessuna è stata ricollocata; 226 le persone avviate a selezione, di cui 126 assunte .
L’INDAGINE CONTABILE. Sono le criticità rilevate dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti abruzzese, presieduta da Manuela Arrigucci, che ha appena pubblicato l’indagine di controllo sulla gestione dei 14 Centri per l’impiego dislocati sul territorio regionale. A curarla è stato Giovanni Guida (primo referendario), che in 58 pagine ha ricostruito lo stato delle politiche attive del lavoro in Abruzzo. Non mancano, tuttavia, i rilievi all’indirizzo della Regione, che dovrebbe valutare di destinare «anche risorse proprie al rafforzamento dei Centri per l’impiego», soprattutto alla luce delle nuove competenze che le strutture hanno acquisite a seguito dell’entrata in vigore del Reddito di cittadinanza. «Pur nella frammentarietà dei dati che sono stati messi a disposizione in fase istruttoria», si legge nel report, «appare emergere una scarsa efficacia dell’attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro svolta dai Cpi regionali, che per alcune sedi si situa ben al di sotto della media nazionale». A questo proposito viene citato l’esempio del Cpi di Sulmona che raggiunge la percentuale «del 3,13% a fronte di una media nazionale del 24,2%».
I DISOCCUPATI. In Abruzzo nel 2018 i disoccupati che hanno rilasciato una “Did” (dichiarazione di immediata disponibilità) sono stati 38.585; a raccoglierle solo 191 addetti (di cui , con un rapporto su base regionale di un operatore per 202 soggetti in cerca di occupazione). In 6.024 hanno beneficiato della Naspi (Nuova assicurazione sociale per l'impiego), e 5.792 hanno sottoscritto il Patto di servizio, uno strumento di sostegno all’inserimento lavorativo o di partecipazione a un percorso formativo.
UN NUOVO LAVORO. Uno degli aspetti principali dell’attività dei Centri per l’impiego è guidare chi non ha più un lavoro nella ricerca di una nuova occupazione. Nel 2018 sono state 226 le persone avviate a selezione, di cui 126 assunte. Discorso a parte è quello che riguarda l’assegno di ricollocamento, che viene erogato non al lavoratore, ma all’ente che fornisce il servizio di assistenza alla ricollocazione, e solo se la persona trova effettivamente un nuovo lavoro. L’anno scorso solo 65 persone ne hanno usufruito, e nessuna di loro ha trovato una nuova dimensione lavorativa.
UNA LANCIA A FAVORE. I Centri non funzionano appieno, ma come osserva la Corte dei conti, «sul piano più generale delle risorse messe a disposizione», si legge nel report, «appare fortemente distonico che la Regione non abbia destinato risorse proprie, demandandone l’intero finanziamento alle risorse nazionali trasferite e ai finanziamenti europei». La Corte sottolinea, inoltre, «la necessità che la Regione assicuri un effettivo sistema di controllo, non solo a monte, nella fase delle verifiche preliminari, ma anche a valle, nei controlli sull’operatività delle strutture accreditate ai servizi per il lavoro, per verificare il mantenimento di standard qualitativi alti». La corte, infine, avverte che «Il superamento delle criticità sarà oggetto di monitoraggio» da parte della sezione di controllo.