Cna, Saraceni nuovo presidente 

Succede a Lupo che per 8 anni ha guidato 13mila imprese artigianali abruzzesi

PESCARA . E’ di Orsogna ed ha 62 anni il nuovo presidente regionale della Cna. Savino Saraceni, imprenditore metalmeccanico, per otto anni presidente della Cna di Chieti, prende il posto di Italo Lupo, che per otto anni ha guidato la confederazione artigiana abruzzese. Lo hanno eletto ieri i 120 delegati presenti all'assemblea elettiva regionale della Cna Abruzzo, tenuta all'Auditorium Petruzzi di Pescara. Saraceni ha ottenuto 56 voti, contro i 35 che sono andati all'altro candidato, Giorgio Stringini, 47 anni, aquilano, titolare di una società che opera nel campo della manutenzione degli ascensori, per otto anni presidente della Cna del capoluogo regionale. Principale associazione del mondo della micro e piccola impresa in Abruzzo, forte di oltre 13mila imprese associate, la confederazione artigiana diretta da Graziano Di Costanzo ha offerto alla platea una riflessione legata alle difficoltà in cui continua a versare, in un Abruzzo a due velocità, il mondo dell’artigianato. «Un Abruzzo con le medie e grandi imprese che sono ripartite grazie e soprattutto ai mercati internazionali; e le micro e piccole imprese che continuano invece a soffrire a causa di un mercato interno ancora stagnante, di una stretta creditizia molto forte e di una pressione fiscale che si attesta mediamente intorno al 61% del reddito prodotto», è stata infatti l’analisi preoccupata del presidente uscente della Cna Abruzzo, Italo Lupo, che all’Auditorium Petruzzi ha aperto nel pomeriggio i lavori dell’assemblea elettiva quadriennale.
«La nostra rimane una Regione lenta, poco efficiente e burocratica. E le risorse, pur copiose del Masterplan, Por-Fesr Fse ed Fsc producono ancora pochi cantieri, non arrivano alle imprese, agli enti locali, ai soggetti a vario titolo beneficiari; non si stanno ancora trasformando in economia reale che porta veri benefici e crea benessere ed occupazione», è stata l’analisi di Lupo che a Luciano D’Alfonso ha indicato quelli che sarebbero gli ingredienti essenziali per sostenere l’incerta ripresa: ricostruzione della aree colpite dai terremoti; sviluppo delle infrastrutture (in testa il collegamento con le reti di Alta velocità ferroviaria), ulteriore potenziamento dell’aeroporto e dei principali porti; introduzione su vasta scala della banda larga; rigenerazione urbana; sviluppo dei parchi e delle riserve naturali; risanamento delle acque di balneazione. E, per quel che riguarda la micro impresa, sostegno alla trasmissione d’impresa, formazione, aiuto all’internazionalizzazione, sviluppo delle tecnologie digitali.
Il governatore, intervenuto al congresso, ha però replicato: «Abbiamo lavorato puntigliosamente, in questi anni, per ridare all'Abruzzo competitività, in una regione che aveva perduto una visione d'insieme».
Il presidente della Regione ha dettato anche l'elenco delle priorità presenti sull'agenda del suo governo, a cominciare dalla lotta alla burocrazia, proponendo un “patto” alla Cna, cui ha riconosciuto un ruolo di stimolo per l'attività dell'istituzione che rappresenta, ed agli altri corpi intermedi: quello contro i tempi morti e la burocrazia improduttiva. Temi di grande attualità per il mondo della micro impresa e dell'artigianato nella nostra regione, come tasse, ricostruzione post sisma, rapporto tra sviluppo del turismo e tutela dell'ambiente, potenziamento delle infrastrutture e lotta alla burocrazia, che «ha un costo insopportabile per il mondo dell'impresa, soprattutto quella piccola», sono stati infine affrontati dal presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino, insieme a quelli più delicati e generali che riguardano il rapporto con le istituzioni, l'autonomia dal mondo della politica. «Un tema, questo, su cui la Cna si è spesa da tempo», ha detto, «per dimostrare la fine di quel sistema a “cinghia di trasmissione” che aveva caratterizzato il passato, dalle associazioni d'impresa alle organizzazioni sindacali: siamo “filo governativi” fino a prova contraria. E il fatto che oggi le ricerche realizzate da alcuni istituti demoscopici», ha aggiunto, «attestino un nostro profilo di grande autonomia dal sistema politico è per noi ragione di grande soddisfazione e motivo di proseguire su questa strada, che è quella di una crescente autorevolezza». (c.s.)