Contadini.com, è il web la nuova frontiera della vendita diretta

L’e-commerce è sempre più presente nelle strategie delle aziende agricole, come la Sciarr di Giovanni D’Alesio

PESCARA. Il commercio elettronico ha ingranato la marcia anche sul mercato italiano e tra i nuovi protagonisti merceologici c'è il settore dei prodotti alimentari e del vino, fino a qualche anno fa relegati a un ruolo di secondo piano nel grande quadrante commerciale del web.

Gli ultimi dati elaborati dall'Osservatorio eCommerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano segnalano che gli acquisti di cibo e bevande (vino compreso) rappresentano oggi il 3% circa delle vendite da siti italiani ed è uno dei settori più dinamici nel panorama dell'e-commerce retail. L’Abruzzo non fa eccezione. Molte cantine vendono già sul web ma si stanno affacciando anche nuovi produttori, come Gianluca Delle Monache di Penne, che produce aglio rosso e bianco e ha creato il sito www.italiangarlic.it su cui commercializza tutti i derivati dell'aglio, dal fresco fino al conservato; o giovani startupper come Federico De Cerchio ed Eros Durante di Villamagna, con il loro wineOwine nella quale ha investito il fondo quotato in borsa LVenture Group.

Uno dei più attivi nel settore dell’e-commerce è Giovanni D’Alesio, titolare dell’azienda agricola Sciarr di Città Sant’Angelo che sul portale nazionale grilloshopping.it vende vino, olio, dolci, ma anche prodotti cosmetici a base di olio extravergine di oliva.

D’Alesio quali vantaggi trova nell’e-commerce?

«Innanzitutto hai la fortuna di avere clienti che possono accedere da ogni parte del mondo. Poi ci sono i negozi o le enoteche che prima di contattarci direttamente in azienda ordinano in rete i prodotti, li assaggiano, e poi magari prendono direttamente da noi un certo quantitativo. Questo funziona bene per esempio con il vino».

Ma il vostro scaffale va molto oltre il vino.

«Sì, abbiamo legumi, farro, ma anche cioccolatini all’extravergine di oliva o una serie di prodotti per la cosmesi a base di olio extravergine d’oliva (creme per il viso e il corpo, sciampo, bagnoschiuma, burrocacao per le labbra). Ecco, l’altro vantaggio della rete è che chi arriva sulle nostre pagine per comprare, che so, uno spumante di Montepulciano può essere attratto da uno di questi prodotti. Ma detto questo, io resto sempre per il rapporto personale, perché noi vendiamo il nostro territorio, Città Sant’Angelo, e raccontiamo la storia della nostra famiglia».

Ci fa un esempio di come l’e-commerce ha aiutato un suo prodotto?

«Facciamo un panettone artigianale utilizzando olio extravergine di oliva invece di burro. Lo ha ordinato in rete e assaggiato un nutrizionista famoso, Marco Bianchi, che ne ha parlato sul suo blog, sottolineando che il nostro panettone ha il 70% di grassi in meno rispetto a quello tradizionale al burro e che una fetta contiene la stessa quantità di zuccheri di una mela. Subito ci sono arrivate tantissime richieste».

Voi avete scelto di appoggiarvi a un portale internet specializzato e non al vostro sito, perché?

«Perché in un portale specializzato abbiamo più pubblico, gente che magari cerca altro, si imbatte nei nostri prodotti e decide di provarli. E’ un vantaggio notevole».

C’è bisogno di una preparazione specifica per entrare nel mondo dell’e-commerce? O di una strategia commerciale mirata proprio a questo medium?

«Sicuramente occorrerebbe un organismo in grado di dar una mano alle aziende per capire questo mondo e soprattutto come posizionare il prodotto. Abbiamo visto per esempio che molte aziende tendono a tenere i prezzi troppo bassi su internet. Questo è un errore. Noi per scelta abbiamo mantenuto i prezzi abbastanza alti, all’incirca sullo stesso livello di quello praticato dal negozio».

Quali sono i mercati esteri più interessanti per voi?

«C’è molta Europa: Germania, Belgio, Austria e Inghilterra e qualcosa in America. I nostri cioccolatini per esempio due anni fa sono stati regalati a 300 dipendenti della HP. Anche in questo caso stare su internet ci ha aiutati».

Come siete organizzati per la logistica?

«In linea di massima il portale al quale ci appoggiamo ha i suoi corrieri. Potremmo utilizzare i nostri ma ci appoggiamo ai loro che sono efficaci: il prodotto arriva entro le 48-72 ore».

Quanta parte del vostro fatturato arriva dall’e-commerce?

«Attualmente il 7%, che non è poco per l’Italia dove non c'è ancora troppa fiducia negli acquisti via internet. In Germania per esempio sono più abituati».

Come azienda agricola avete accesso ad aiuti specifici per l’e-commerce?

«Il nuovo Piano di Sviluppo rurale ha direttive chiare per le aziende. Le invita a diversificare le attività primarie, e il commercio via internet sarà sicuramente incentivato. Vedremo quando saranno pubblicati i primi bandi, nel precedente Psr c’erano comunque già aiuti per la realizzazione del sito aziendale».

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