Dieci giorni per ricorrere contro i sequestri

Già notificato all’imprenditore l’avviso di conclusione indagini.

PESCARA. E’ stato il primo dei 33 indagati (più due società, tra cui Villa Pini appunto) a ricevere la notifica dell’avviso di conclusione indagini su sanità e tangenti in Abruzzo. Lunedì mattina, infatti, contestualmente al decreto di sequestro della casa di cura e degli altri sette immobili sparsi tra Pescara, Francavilla e Chieti, Vincenzo Angelini si è visto consegnare dalla guardia di finanza di Pescara, coordinata dal colonnello Maurizio Favia, anche l’atto con cui il procuratore Nicola Trifuoggi e i sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli hanno chiuso la maxi inchiesta. Angelini, assistito dall’avvocato Sabatino Ciprietti, ha dieci giorni di tempo dalla notifica (e dunque fino a metà della prossima settimana) per presentare ricorso contro il provvedimento del gip di Pescara Maria Michela Di Fine.

Può impugnare il provvedimento direttamente al tribunale del riesame pescarese, competente sulle misure cautelari reali, oppure depositare un’istanza di revoca allo stesso gip e - in caso di insuccesso - fare appello entro altri 10 giorni al tribunale, che si pronuncerebbe in composizione collegiale. In ogni caso, la difesa sta valutando le prossime mosse. La guardia di finanza conta di notificare in pochi giorni tutti e 35 gli avvisi, come fece in occasione dell’incidente probatorio di un anno fa, quando in tre giorni tutti gli indagati, tranne Anello, rintracciato solo successivamente, vennero avvisati. Questo imprimerà al fascicolo un’accelerata significativa per arrivare alla richiesta di rinvio a giudizio entro febbraio.

Laddove altre grandi inchieste sono rimaste bloccate anche un anno a causa delle mancate notifiche, le fiamme gialle che con un’informativa del giugno 2007 hanno dato il via all’indagine, provvederanno personalmente a consegnare l’atto, che va notificato all’indagato e al difensore. Una settantina in tutto. Dalla notifica, partiranno i 20 giorni necessari agli indagati per chiedere di essere interrogati, per sollecitare supplementi d’indagine o per depositare memorie e documenti difensivi. La procura ha già predisposto i supporti informatici, con tutti gli atti via via inseriti, per i difensori che dovessero farne richiesta.