LAGO DI COMO

Eccidio nazista di Pietransieri, ipotecati terreni tedeschi per 1 milione 600mila euro

Il tribunale di Sulmona dà esecutività alla sentenza di due anni fa sul risarcimento dovuto dalla Germania al Comune di Roccaraso per la strage del 1943 con 128 vittime. I sigilli su un'area che fa  parte del parco Villa Vigoni in Lombardia

SULMONA. Terreni tedeschi ipotecati nella zona del lago di Como a risarcimento dell'eccidio nazista di Pietransieri, vicino a Roccaraso. La decisione fa seguito alla sentenza del Tribunale di Sulmona del 2 novembre 2017  destinata a fare storia e che sta provocando un terremoto nella zona dell'Alto Lago. L'ipoteca  è pari alla somma di 1 milione e 600mila euro che secondo il giudice Giovanna Bilò equivale  al risarcimento dovuto dalla Germania (Repubblica federale tedesca) al Comune di Roccaraso per la strage che nel novembre del 1943 costò 128 vittime. L'ipoteca sta per essere iscritta sui terreni che fanno parte del parco Villa Vigoni, di proprietà della Repubblica Federale Tedesca. La sentenza ha piena esecutività e si rivale su un bene posseduto dalla Germania in Italia, a portata quindi di sequestro senza ricorrere alle complicate procedure del diritto internazionale.

Ad essere espropriata sarà una parte considerevole del parco delle ville Mylius-Vigoni e Garovaglio-Ricci che si estende per una quarantina di ettari tra Loveno di Menaggio e Plesio. Secondo il Tribunale di Sulmona infatti l’indennizzo alla comunità di Sulmona che si è costituita parte civile è pari a 1 milione e 600mila euro. Poco è mancato che i sigilli non fossero messi anche sulle ville e sul centro congressi dove ogni anno si svolgono convegni ai quali spesso partecipano anche personalità di primo piano dell’economia, la cultura e la politica tedesca e italiana, compresi i presidenti dei due Paesi che più volte hanno partecipato a incontri congiunti sul lago.

Acquistata nel 1829 dal banchiere e industriale tedesco Enrico Mylius, che dopo aver aperto una banca a Milano e fatto fortuna con la seta, si era innamorato del lago, la villa fin dalla sua inaugurazione è stato un cenacolo di cultura. L’ultimo discendente della famiglia, Ignazio Vigoni, nel 1983 propose alla Repubblica Federale Tedesca, in omaggio alle radici familiari, di farsi carico del suo mantenimento facendone un luogo di studio per le radici comuni tra Italia e Germania. Per questo sequestrare la villa, seppure in risarcimento all’eccidio nazista, avrebbe comportato un incidente diplomatico.