Export, l’automotive è il jolly dell’Abruzzo 

Pubblicati i dati dell’Istat relativi al terzo trimestre 2018 che vedono una crescita pari al 3,6%

PESCARA . Cresce ancora l’export abruzzese grazie all’automotive. Da gennaio a settembre 2018 l’Istat ha stimato un aumento del 3,6%, un dato di tutto rispetto ma decisamente inferiore al “miracolo” del Molise, che ha esportato il 40% in più di merci rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
I dati sono contenuti nel report sul terzo trimestre 2018 pubblicato ieri dall’Istituto di statistica. Nello stesso periodo, tra le regioni più dinamiche oltre al Molise si segnalano Calabria (+21,7%), Basilicata (+18,2%) e Valle d’Aosta (+10,7%).
CHI SALE. In Abruzzo il record di aumento percentuale spetta al settore degli articoli in pelle e simili, che crescono del 34,5%; seguono il legno, esclusi i mobili, (29,7), articoli di abbigliamento (14,8), prodotti tessili (12,5), sostanze e prodotti chimici (10,8).
I prodotti dell’agricoltura segnano una crescita del 9,3%, in linea con il trend che vede il settore in ascesa, ma il vero motore d’Abruzzo continua a essere il settore dell’automotive, ben rappresentato dalla Sevel di Atessa. Se si somma l’aumento dell’8% registrato nel settore dei mezzi di trasporto, e quello del 4% del settore autoveicoli, si arriva al 12% che in termini percentuali potrebbe non sembrare rilevante, ma che in termini assoluti diventa determinante per l’economia della regione.
Un settore che da solo totalizza una fetta rilevantissima di esportazioni. Secondo l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese), che ha elaborato dati Istat da gennaio a giugno 2018, solo il settore degli autoveicoli ha esportato merce dall’Abruzzo per un fatturato di quasi due miliardi .
CHI SCENDE. In picchiata i prodotti dell’estrazione da cave e miniere (meno 55,2%), i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (meno 40,2%), macchine e apparecchi nca (non classificato altrove, che calano del 17,9%).
In discesa anche gli articoli farmaceutici chimico-medicinali e botanici (meno 8,8%), computer e apparecchi elettronici (che scendono del 4,4%).
DOVE VA IL MADE IN ABRUZZO. I prodotti abruzzesi incidono del 3,6% sull’export nazionale nei Paesi dell’Unione europea, e del 5,3% nei Paesi extra Ue. Un dato che conferma il dinamismo delle imprese abruzzesi che stanno uscendo dalle secche e che stanno recuperando il terreno perduto, con valori di export superiori alla fase pre-crisi del 2008.
IN ITALIA. «Il Nord Ovest», avverte Istat, «è la ripartizione che contribuisce maggiormente alla crescita congiunturale delle esportazioni. A trainare è la forte crescita delle vendite della Lombardia verso i mercati sia Ue che extra Ue, che ha riguardato principalmente prodotti in metallo, i mezzi di trasporto, prodotti chimici e macchinari». (a.bag.)
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