Febbo: così va cambiato il turismo 

L’assessore: 13 consorzi Dmc sono troppi. Lavoreremo sull’esempio della peligna Terre d’Amore

PESCARA . «Tredici Dmc per lo sviluppo delle politiche turistiche in Abruzzo sono troppe. Questi organismi vanno rivisti nei numeri, inoltre bisogna lavorare meglio a livello di promozione per far capire anche fuori regione qual è la programmazione e la peculiarità delle realtà locali che rappresentano, sull'esempio di quanto ha fatto in questi anni la Dmc Terre d'Amore che racchiude la città di Sulmona e i territori della Valle Peligna». L’annuncio è dell’assessore regionale al Turismo Mauro Febbo che, nel corso di un incontro a Pescara per presentare le manifestazioni legate alla settimana Santa a Sulmona e nel comprensorio peligno, critica le società istituite nel 2012 per sostituire la costosa Agenzia per la promozione turistica regionale (Aptr). L’acronimo Dmc, ancora sconosciuto ai più, sta per Destination management company, ovvero Compagnia di destinazione. Si tratta di società consortili a responsabilità limitata nate con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle politiche turistiche della Regione Abruzzo attraverso progetti legati ai territori e finanziati grazie a una compartecipazione fra pubblico e privati. «La riforma che ha portato alla nascita delle Dmc», ha spiegato l’assessore Febbo, «è stata portata avanti dalla penultima amministrazione regionale guidata dal centrodestra. Tuttavia i numeri delle Dmc vanno rivisti perché tredici Dmc sono troppe. Oggi vogliamo inaugurare un modus operandi secondo il quale le Dmc devono essere in grado di mettere in rete tutte le manifestazioni sul territorio evitando sovrapposizioni, grazie a una saggia programmazione che tenga conto delle peculiarità delle realtà locali».
Secondo Febbo e gli altri amministratori e operatori turistici presenti ieri a Pescara - oltre a Febbo anche la consigliera regionale Marianna Scoccia, il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, il presidente della Dmc Fabio Spinosa Pingue e il direttore del dipartimento Turismo Francesco Di Filippo «la programmazione turistica va fatta con largo anticipo e non deve essere limitata ai territori sui quali si svolgono le manifestazioni, ma piuttosto deve essere finalizzata all’attrazione di turisti e visitatori che arrivano da fuori regione. «Bisogna ripartire dalle esperienze virtuose e cercare anche di fare un po’ di autocritica», ha rimarcato Febbocitando appunto la Dmc Terre d’Amore della città di Sulmona e dei territori della Valle Peligna.