«Gerosolimo ci rafforza presto altri movimenti» 

D’Alessandro (Pd): «L’assessore lavora dentro l’alleanza di centrosinistra Le regionali del 2019? Se vorrà presentarsi c’è lo strumento delle primarie»

PESCARA. Il centrosinistra dovrà fare le primarie per scegliere il suo candidato governatore. E se Luciano D’Alfonso sarà della partita, di fronte a lui ci sarà forse l’attuale assessore Andrea Gerosolimo, che ieri ha annunciato la nascita di un nuovo movimento civico “Abruzzo insieme” che già raccoglie, ha dichiarato ieri al nostro giornale, 400 tra sindaci e consiglieri regionali e comunali. Per Camillo D’Alessandro, portavoce della maggioranza in regione e presidente del Pd Abruzzo, la sfida di Gerosolimo a D’Alfonso al momento è solo un’ipotesi giornalistica. «Gerosolimo ha già chiarito che lavora dentro il centrosinistra e per il centrosinistra. Si parte da qui. E la cosa consente di leggere in modo diverso presunte gravi difficoltà della coalizione».
Però Gerosolimo si rafforza. E il governo regionale non ha grandi margini in Consiglio sui numeri.
«L’assessore dà vita a un centrosinistra allargato con una componente civica importante a cui si potranno affiancarsi altre forze civiche, il Pd e i partiti che compongono tradizionalmente la coalizione di centrosinistra».
Gerosolimo potrebbe rivendicare la candidatura alla presidenza della Regione.
«Lo ritengo un fatto positivo, perché, al di là di tutto, il centrosinistra nasce con le primarie e le primarie saranno lo strumento col quale selezioneremo la classe dirigente. Detto questo, non credo che Gerosolimo immagini una candidatura in competizione con il presidente di cui lui è assessore. Credo che lavori per allargare la coalizione».
Nel movimento di Gerosolimo potrebbe entrare l’assessore Pd Donato Di Matteo, e comunque “Abruzzo insieme” potrebbe pescare tra i vostri quadri e nel vostro elettorato.
«Il movimento civico che nasce in una formula di associazione, in quanto tale, ha caratteristiche plurari al suo interno. Dopo di che, nel momento in cui ci saranno la definizione di liste o di impegni elettorali è evidente che ognuno dovrà scegliere con quale formazione misurarsi. Ma oggi non ritengo incompatibile la nascita di una associazione che tenga dentro anche esponenti di diversa natura. Anche perché, come ho detto, potrebbe non essere l’unica esperienza. Anche altri potrebbero dare vita a un’associazionismo che nasce dal Pd ma che va oltre la militanza stretta. Lo stesso D’Alfonso ha dato vita a liste civiche, ancora in campo, animate anche da esponenti del Pd».
Andiamo al voto amministrativo. C’è chi legge i risultati elettorali come un segnale d’allarme per D’Alfonso. E comunque Gerosolimo in parte ha contribuito con l’appoggio a De Angelis ad Avezzano a far vincere il centrodestra.
«La lettura dei risultati elettorali vanno visti nell’arco dei tre anni del governo D’Alfonso. Ci sono state due tornate elettorali. Lo scorso anno su Lanciano, Vasto, Francavilla, Roseto, ha vinto il centrosinistra a guida Pd. Quest’anno il primo turno ci ha visti vincenti, il secondo turno ci ha visti sconfitti. Ma se confrontiamo i risultati di questi tre anni con il la precedente consiliatura, c’è un dato oggettivo: durante il periodo Chiodi tutte le amministrazioni, tranne San Salvo e Chieti e Teramo sono passate dal centrodestra al centrosinistra. E questo non significa minimizzare o derubricare a circostanze locali il risultato».
Lei ha parlato della necessità di lanciare un programma di fine legislatura per il governo regionale.
«Noi con Fonderia Abruzzo domani (oggi per chi legge, ndr.) tracciamo un bilancio del lavoro fatto. E, sulle grandi questioni, prospettiamo il lavoro da fare. Abbiamo tutto il tempo per fare le analisi delle cose che non vanno e di quelle che vanno, e puntare agli obiettivi di fine legislatura».
Per esempio?
«Dobbiamo puntare al concetto di regione connessa, attraverso la funzione delle infrastrutture e trasporti. Dunque attuare e consegnare i lavori del Masterplan che cambiano il volto della Regione Abruzzo in termini di connessioni, velocità e opportunità di sviluppo. Bisogna completare la riforma sanitaria per far percepire che non si è trattato di tagli ma di riorganizzazione e di qualità delle prestazioni sanitarie. Dobbiamo garantire la continuità della copertura della compartecipazione dei servizi sanitari e completare la riforma dei trasporti con il bacino unico di traffico».