SASSARI

Giornali diffusi nelle chat, La Nuova Sardegna denuncia 12 "pirati"

Individuati dalla polizia postale, dovranno difendersi in tribunale per la pratica illegale delle copie digitali postate per amici e parenti

PESCARA. Postare articoli di giornale sulle chat rischia di diventare una pratica molto pericolosa per chi, da anni, ne fa uso e soprattutto abuso. Ne sanno qualcosa le persone che, in Sardegna, sono state chiamate a risponderne davanti al giudice. Procurare copie pirata di giornali, e pubblicarle gratis per parenti e amici, sembra infatti diventato un modo molto comodo, facile e molto veloce di informarsi. Attitudine divenuta per certi aspetti scontata, soltanto perché sostanzialmente impunita. Ma parliamo qui di una pratica illegale, oltre che sleale nei confronti di chi, ogni giorno, fatica per dare notizie ai propri lettori. Un gruppo di pirati, stavolta, è stato individuato dalla polizia postale a Sassari, su denuncia dell’editore del quotidiano La Nuova Sardegna. Il 10 dicembre prossimo, in dodici dovranno comparire in tribunale in veste di imputati, dopo che i tentativi di moral suasion fatti attraverso vari appelli sul giornale sono regolarmente caduti nel vuoto. La diffusione illegale delle copie digitali dei giornali mette a dura prova i conti delle aziende editoriali, che a causa di questo fenomeno vedono ridursi le copie vendute in edicola. E mette a rischio l’esistenza stessa della libera informazione, dunque del diritto dei cittadini a essere informati, oltre al posto di lavoro di giornalisti, tipografi, amministrativi, pubblicitari, edicolanti. Le aziende editoriali di tutto il mondo, dalle prestigiose testate internazionali ai giornali locali, hanno cominciato a perseguire la filiera del malaffare, dagli hacker che piratano copie digitali a chi le diffonde o le acquista. I risultati, come dimostra il caso della Nuova, cominciano ad arrivare.