IL PRODOTTO TIPICO 

Gli arrosticini abruzzesi conquistano Faenza

PESCARA . Gli arrosticini, legati alla tradizione pastorale dell’Abruzzo, sono stati il piatto principale delle serate dedicate alla “Nott de bisò”, in Piazza del Popolo, a Faenza, a conclusione del...

PESCARA . Gli arrosticini, legati alla tradizione pastorale dell’Abruzzo, sono stati il piatto principale delle serate dedicate alla “Nott de bisò”, in Piazza del Popolo, a Faenza, a conclusione del Palio che ha preso il via a giugno. In queste giornate invernali il Niballo, grande fantoccio raffigurante Annibale, il guerriero saraceno che simboleggia le avversità, viene bruciato in un enorme falò. La festa ha il suo apice nel momento in cui il rappresentante del Rione vincitore del Palio, vestito con tradizionale costume cinquecentesco, dà fuoco al Niballo e più che mai si beve bisò (il caratteristico vin brulè) negli eleganti gotti, le ciotole di ceramica faentina. Ma non si beve vino se non si mangia bene, tradizionale e tipico; e anche quest’anno, grazie all’intuizione di Pietro Leonarduzzi, dirigente della Fiesa Confesercenti, il pasto principale è stato a base di “Arrosticini” di carne di ovini allevati esclusivamente in Abruzzo. Il loro luogo d’origine ricade nell’Appennino abruzzese, tra il Gran Sasso , la Maiella, il Velino e il Sirente.
La Fiesa Regionale d’Abruzzo, fortemente legata alla Giostra Cavalleresca di Sulmona, ha pensato bene di avvicinare Faenza alla Città di Ovidio, in virtù delle rievocazioni storiche che si celebrano nelle due città. La scelta è ricaduta sugli arrosticini in quanto l’Emilia Romagna ha fatto di questo prodotto l’ospite d’onore fisso al Festival del Cibo di Strada che ogni anno si svolge a Cesena.