Guardiagrele, il padre di Noemi resta disoccupato

Andrea Sciarretta, genitore della bimba malata: «Ho chiesto aiuto, ma ho raccolto solo buoni propositi»

PESCARA. «Ho fatto per sei anni l’impiegato in un supermercato, prima ancora l’operaio metalmeccanico e il tirocinante contabile. E fra sei mesi perdo la disoccupazione, malgrado poi a monte ci sia tutta la situazione di Noemi». Andrea Sciarretta, il papà della bimba di Guardiagrele di 4 anni affetta da una malattia neurodegenerativa rara e per la quale non ci sono terapie efficaci, ha qualche motivo in più per avercela con il mondo intero. Eppure appare tranquillo accanto alla piccola sua e della moglie anch’essa 29enne. Confortato dagli sguardi interminabili che Noemi gli lancia ogni minuto, sia pure dietro mascherine e tubicini ai quali è attaccata.

Andrea non ha mai digerito il fatto di aver perso il lavoro, non perché non ha le professionalità, ma perché deve far vivere la figlia. E ora per lui è scattato anche il conto alla rovescia per la fine di quel sussidio di disoccupazione di mille euro al mese che gli ha consentito di arrivare fino a qui. «Ho informato tutti della situazione lavorativa in cui mi trovo, lanciando anche dei messaggi su quanto fosse urgente per me trovare un’occupazione», racconta: «I risultati? Solo buoni propositi».

Sciarretta quando lavorava usufruiva dei permessi retribuiti della legge 104, per prendersi cura della figlia. Per lo stesso motivo anche la moglie ha dovuto lasciare il lavoro. «Il titolare del supermercato me lo disse chiaramente che costavo troppo e infatti dopo che fui mandato a casa prese altri due apprendisti con il mio stesso stipendio», ricorda. Adesso il papà di Noemi si aspetta di avere la possibilità di tornare al lavoro. E un po’ più di tatto, considerata la sua situazione. «Ho sempre garantito la mia presenza sul posto di lavoro anche con la 104 e ai termini di legge», precisa, «ho il profilo professionale di saldatore e sono disposto a ricominciare da lì». I tempi corrono. E anche i pagamenti nel frattempo incalzano. «Quest’anno non ci sono più i sostegni dell’assistenza del bando Caregiver», fa infine notare Andrea, «e quando noi dobbiamo accompagnare Noemi per le cure a Roma se ne vanno ogni volta 3-400 euro».(a.mo.)

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