Il Comune di Pescara vende l’ex tribunale

Parte la manovra per fare cassa, il MediaMuseum rischia lo sfratto. Spunta un piano per disfarsi di 63 immobili. Il Pd attacca: «Un atto di pirateria». Tagliati anche i fondi al Flaiano e l’ex Ferrotel di corso Vittorio tra i beni acquistabili

PESCARA. L’unico museo pescarese del cinema, il MediaMuseum ospitato in parte dell’ex tribunale di piazza Emilio Alessandrini, e realizzato con dedizione da Edoardo Tiboni, rischia di non avere più una prospettiva, di chiudere. L’ex tribunale, la struttura che dal 2006 ospita il museo, figura nel lungo elenco delle proprietà del Comune - locali, strutture e terreni - che l’amministrazione ha deciso di inserire «nel piano delle alienazioni e valorizzazioni della città», ovvero quelle strutture, «che si rendono disponibili», che possono essere vendute.

Il piano di dismissione, come viene definito, che comprende immobili del valore di circa 12 milioni di euro, è stato approvato dalla commissione Finanze presieduta da Renato Ranieri e, tra i pezzi forti, accanto all’ex tribunale, c’è l’ex Ferrotel in corso Vittorio Emanuele. «Non significa che da domani su quegli immobili vedremo affisso il cartello vendesi», illustra Ranieri, «ma piuttosto significa solo averli resi disponibili perché non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali. La delibera», prosegue Ranieri, «è perfettamento elaborata: per ogni immobile viene indicata la superficie complessiva e il valore stimato al metro quadrato».

Eppure, la casella che si riferisce alla struttura dell’ex tribuale è in bianco e reca solo la scritta «fabbricato di antica costruzione in mediocre stato di conservazione».

Il MediaMuseum, il cui presidente è Tiboni, anche patron dei Premi Flaiano, è nato a gennaio 2006: tre piani, 12 sale espositive per i manifesti, locandine, fotografie, documenti e una videoteca con oltre 10 mila titoli la cui breve storia potrebbe essere interrotta. Il Pd - Enzo Del Vecchio, Camillo D’Angelo, Gianluca Fusilli, Giuliano Diodati, Paola Marchegiani, Moreno Di Pietrantonio, Marco Alessandrini, Florio Corneli, Stefano Casciano - è indignato: «Scopriamo solo adesso che nell’allegato al bilancio di previsione 2010, c’è una delibera in cui si indica l’edificio dell’ex tribunale come bene alienabile. E’ un atto di arroganza e di pirateria perché il documento non è stato discusso in commissione». Ma i consiglieri del partito di centrosinistra parlano anche «di cattiveria inaudita alla città e all’associazione Flaiano che occupa i locali dell’ex tribunale a cui sono stati cancellati tutti i finanziamenti: da 18 mila euro a zero». Il valore dell’ex tribunale non è indicato, ma sembra si aggiri sui 10 milioni, facendo quindi la parte del leone tra i beni “in vedita” che raggiungono 12 milioni. Ma chi potrebbe acquistarlo?

La Rai ha fatto vari sopralluoghi. Si pensa a uno scambio tra i terreni della Rai, via de Amicis, San Silvestro e via Pantini ceduti al Comune in cambio dell’ex tribunale. «Cosa sarà della cultura di questa città e del premio Flaiano che è il fiore all’occhiello di Pescara?», chiosa il segretario cittadino del Pd, Casciano.

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