Il coraggio della speranza

Una mostra fotografica sul terremoto nella sede del consiglio regionale

«Un evento diventa reale agli occhi di chi è altrove e lo segue in quanto “notizia” perché è fotografato». La pensava così, Susan Sontag. La scrittrice americana scomparsa nel 2004 alla fotografia aveva dedicato due saggi, l’ultimo dei quali, «Sul dolore degli altri», pubblicato un anno prima della morte, era una riflessione proprio sulla sventura osservata da chi, lontano fisicamente, si sente al riparo dal suo carico di dolore.

La sventura del terremoto che, la notte del 6 aprile, ha ferito a morte L’Aquila è stata ampiamente documentata da immagini fisse e in movimento. Una selezione di quell’enorme mole di materiale iconografico sarà esposto, da oggi, nel Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila in una mostra intitolata «Il coraggio della speranza».

L’esposizione, curata dagli architetti aquilani Marcello Deroma, Carlo Mangolini e Claudia-Pia Ranucci, sarà inaugurata, questa mattina alle 10.30, in occasione della riapertura degli uffici del Consiglio regionale.

Per la sezione fotografica, accanto a oltre cento foto scattate dai fotoreporter, saranno esposte fotografie che hanno già ricevuto importanti riconoscimenti nazionali, come quelle di Claudio Lattanzio, Danilo Balducci e Max Schiazza. Il video allestimento «Volti: sei mesi di una città» proporrà, invece, il racconto degli eventi, da quelli più tragici a quelli più positivi, attraverso il volto di tutti i protagonisti, dai grandi della terra ai cittadini comuni.

Le immagini sono quelle scattate da fotografi abruzzesi (o che lavorano nella regione) come i foto-reporter del Centro, Federico Deidda, Michele Camiscia, Raniero Pizzi, Fabio Iuliano, Claudio Lattanzio, Pietro Guida, e di altri professionisti come Danilo Balducci, Roberta Consorti, Roberto Grillo, Pietro Guida, Matteo Marotta, Federica Rosa, Fabio Sciarra e Renato Vitturini.

L’installazione collettiva è composta anche da opere del pittore aquilano Vincenzo Bonanni, «Kyrie Eleison-Sulla città e per la città», realizzate nei mesi successivi al terremoto. «Mi premeva dare un segnale di solidarietà alla città dell’Aquila e a tutti comuni abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile», ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano.

«A distanza di sei mesi da quegli eventi, nello stesso giorno in cui il consiglio regionale cerca di riappropriarsi di un minimo di normalità per continuare il suo lavoro, l’esposizione delle gigantografie del centro storico in rovina, poste dietro le stesse transenne che delimitano la zona rossa, rappresentano simbolicamente un monito da portare ben chiaro: fuori dal Palazzo c’è una città in rovina e tanti altri piccoli comuni, che hanno bisogno del massimo impegno e della massima serietà di tutta la classe politica per garantire la più veloce ed efficace opera di ricostruzione».

«Pur essendo il primo evento culturale promosso dal consiglio regionale in questa Legislatura e non avendo più a disposizione la Sala Michetti», ha concluso Pagano, «abbiamo voluto realizzare l’installazione riducendo al minimo il budget, riciclando il materiale recuperato dalla sede del Consiglio, inaugurata pochi mesi prima del terremoto e oramai inagibile».

Benjamin - la cui opera ispirò alla Sontag le sue meditazioni sulla fotografia - scriveva a proposito della forsa evocativa delle immagini fisse: «L’osservatore sente il bisogno irresistibile di cercare nell’immagine quella scintilla magari minima di caso, di hic e nunc, con cui la realtà ha folgorato il carattere dell’immagine, il bisogno di cercare il luogo invisibile in cui, nell’essere in un certo modo in quell’attimo lontano si annida ancora oggi il futuro, e con tanta eloquenza che noi, guardandoci indietro siamo ancora in grado di scoprirlo». Quel frammento di passato, lontano sei mesi, forma la sostanza del «Coraggio della speranza».

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 21 ottobre.