Il “miracolo dei tappi” è già realtà

Volontari, pensionati, associazioni mobilitati nella raccolta di plastica per progetti benefici

PESCARA. Tappi. Tanti tappi. Una montagna di tappi. Ne servono tanti per riuscire a realizzare una buona azione. Ma solo con la pazienza e la tenacia di un piccolo gesto quotidiano si ottengono i risultati sperati. E' la fotografia di un'attività che da alcuni anni sta prendendo piede anche in Abruzzo e che porta con sé una filosofia di fondo ecosolidale: la raccolta dei tappi.

PLASTICA PREZIOSA. Tappi di tutti i tipi purché in polietilene (PE) o polipropilene (PP). Ossia chiusure di bottiglie di plastica di acqua, latte, bibite varie, di tubetti di dentifricio, creme, prodotti di pulizia per la casa, barattoli di caffè, spray detergenti.

La plastica di cui sono fatti questi tappi infatti "vale", nel senso che viene comprata da chi la ricicla per farci cassette di plastica per la frutta, sedie e tavoli da giardino, contenitori per alimenti e quindi viene pagata. Certo, per ottenere una cifra ragguardevole occorre raccogliere tantissimi tappi, a tonnellate. Ma, come si suol dire, "l'unione fa la forza", anzi "l'unione fa il gesto di solidarietà" con un occhio di riguardo alla cura dell'ambiente.

GLI OBIETTIVI. E' quello che hanno pensato diverse Associazioni e Comuni abruzzesi, Enti e volontari privati: creare un punto di raccolta dei tappi per poi andarli a vendere alle aziende che si occupano di riciclo e con il ricavato cercare di dare una mano a chi ne ha bisogno, sia nella nostra regione che nei Paesi del Terzo mondo.

Guido Di Carlo della Misericordia di Pescara compra sedie a rotelle per pazienti degli ospedali o degli istituti sanitari; Flavio Chiavaroli della Protezione civile Torre Alex di Cepagatti dona defibrillatori a scuole e parrocchie; la signora Nadia Giordano di Castel Frentano, assistente sociale in pensione, mette da parte i tappi per aiutare a realizzare pozzi d'acqua in Tanzania, come anche Cesare Macera Mascitelli, dipendente comunale di Collarmele e volontario della Protezione civile, che si dà da fare con lo stesso obiettivo. O altre persone come Alfredo Iannotti che si è inventato l'esplicito nome dell'associazione "I ragazzi dei tappi" e, in collaborazione con l'Agbe (Associazione Genitori Bambini Emopatici) di Pescara, contribuisce a finanziare progetti di aiuto medici-pediatrici. O anche come i rappresentanti dell'associazione di volontariato "Abruzzo eco e solidale" che organizza iniziative di raccolta tappi, in collaborazione con il Comune di Francavilla e l'associazione “La Sorgente dei Sogni”, per sostenere il Centro Oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone.

Tutte persone che, insieme ad altre ancora sparse sul territorio abruzzese, spendono il loro tempo libero per questa attività e hanno in comune tre grandi doti: tenacia, pazienza e altruismo.

LA RETE. Ognuno di loro ha creato una rete di raccolta zonale e con una sorta di passaparola tra amici è riuscito ad accumulare tonnellate di tappi. Scuole, uffici, bar, ristoranti, amministrazioni pubbliche, cliniche e ospedali sono i luoghi dove vengono posizionati i cosiddetti "tapponetti", contenitori di plastica o di cartone ricavati anch'essi dal riciclo dove possono essere gettati i tappi, e solo i tappi.

La pazienza infatti sta nel fare il gesto di svitare la chiusura della bottiglia, sciacquarla se sporca e metterla da parte, mentre la bottiglia stessa va raccolta separatamente e gettata nei cassonetti che ogni Comune mette sulle strade.

Le bottiglie sono di polietilene tereftalato - quello che conosciamo come Pet - e il processo di riciclaggio è differente.

La legislazione qualifica le bottiglie come rifiuto solido urbano e affida la raccolta in esclusiva al servizio di nettezza urbana. Separare dunque i tappi di plastica dalle bottiglie è utile anche per facilitare la raccolta differenziata, proprio perché i due elementi non vengono riciclati insieme e nello stesso modo, poiché i materiali da cui sono composti risultano diversi: PE per i tappi e PET per le bottiglie.

LE AZIENDE. In Abruzzo esistono diverse aziende private che si occupano di accumulare, trasformare e riciclare i famosi tappi, fra le quali la Isolbit di Villanova di Cepagatti, la M&L ambiente e servizi di Rosciano, la Plastservice di Castel Frentano. Ad esse fanno capo i "raccoglitori" locali.

Una tonnellata - ovvero 400mila tappi - viene valutata tra i 150 o 200 euro. Le diverse tonnellate di tappi vengono trasportate con dei camion anche per lunghi tratti e i progetti sarebbero del tutto antieconomici e non potrebbero esistere se non fosse per i volontari che mettono a disposizione il loro lavoro ed i loro mezzi gratuitamente.

La raccolta dei tappi è infatti un impegno costante che non si esaurisce nel ricavo economico di un momento, ma educa alla beneficenza ed al recupero in una società consumistica come la nostra, passando per un gesto semplice, che può fare anche un bambino: raccogliere dei tappi. Un gesto che fa bene all'ambiente e a chi vi abita.

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