Illegalità: in Abruzzo preoccupano abusivismo, furti e contraffazione

La ricerca di Confcommercio: percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza. E il  76% delle imprese si è dotato di allarmi e telecamere

PESCARA. Sono soprattutto l'abusivismo (60%), i furti (59%) e la contraffazione (48%), i fenomeni che le imprese abruzzesi avvertono in forte aumento, anche al di sopra del trend nazionale, percependo nel contempo un peggioramento dei livelli di sicurezza. Lo rileva una ricerca della Confcommercio nazionale, suddivisa per regioni e realizzata, per richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali. Proprio per questo, rileva la ricerca, il 76% delle imprese abruzzesi ha approntato misure per la sicurezza: in tale ambito il 38% ha installato telecamere/allarmi, il 29% ha fatto ricorso alla vigilanza privata, il 20% si è rivolto alle associazioni di categoria e il 19% ha chiesto protezione informale alle forze di polizia, mentre ancora pochi si rivolgono alle assicurazioni (17%, venti punti sotto il dato nazionale). Il 67% delle imprese poi ritiene fondamentale una maggiore certezza della pena come deterrente al dilagare del crimine e evidenzia il ruolo decisivo delle forze dell'ordine nel presidio del territorio e nella collaborazione preventiva; l'88% delle imprese ritiene poco efficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali e il 93% si dice favorevole ad un inasprimento delle pene; l'81% ha subito almeno una volta un taccheggio (furto di merce esposta nell'attività) e questo è un dato al di sopra del trend nazionale di venti punti percentuali. Infine il 96% non possiede un arma e tra questi il 70% non pensa di dotarsene in futuro.

«I dati che emergono dall'indagine della Confcommercio relativi all'Abruzzo sono in linea con quanto si riscontra anche nella nostra provincia - dice il Presidente Confcommercio Pescara Franco Danelli -. La sensazione delle imprese è quella di una maggiore insicurezza dovuta a tanti fattori fra cui sicuramente hanno un ruolo la crisi economica e il conseguente degrado urbano. Ecco perché - conclude - occorre un patto con le istituzioni per rigenerare i centri cittadini e supportare le attività economiche che sono baluardi fondamentali per la sicurezza con il loro presidio costante e le loro insegne che danno luce alle vie. Quando un negozio chiude e si spegne una luce diminuisce la sicurezza per le altre imprese e per i cittadini». «Da parte nostra continueremo ad offrire la massima collaborazione alle Forze dell'Ordine nell'attività di prevenzione dei fenomeni criminosi a partire dall'ulteriore installazione di telecamere nelle attività commerciali e di pubblico esercizio».