ITALIANI GRANDI RISPARMIATORI

Noi italiani, per natura, siamo sempre stati molto previdenti, tanto da conquistarci la fama di essere un popolo di risparmiatori. Questa nostra grande caratteristica virtuosa ha creato una ricchezza...

Noi italiani, per natura, siamo sempre stati molto previdenti, tanto da conquistarci la fama di essere un popolo di risparmiatori. Questa nostra grande caratteristica virtuosa ha creato una ricchezza patrimoniale ed economica privata che spesso ha supportato l’Italia in momenti di difficoltà e contribuito a migliorare la visione fortemente negativa del debito pubblico. Oggi, purtroppo, le cose sono decisamente cambiate: i continui aumenti di beni e servizi, la pressione fiscale che erode continuamente ed inesorabilmente pensioni e retribuzioni già basse, il tenore di vita aumentato con conseguenti maggiori esigenze e spese, la disoccupazione preoccupante e incalzante specialmente fra i giovani, hanno notevolmente ridotto le opportunità di risparmio. Nonostante ciò la cultura del risparmio, inculcataci profondamente, è rimasta radicata, per cui ad ogni minima occasione per poter mettere da parte qualcosa, spendendo di meno, eliminando il superfluo, evitando sprechi e simili, si pensa subito ad accantonarla e crearsi un gruzzolo per poter acquistare almeno la prima casa, o avere qualche fondo disponibile per ogni imprevista necessità. Ora però il grande problema e il dubbio che assale la maggior parte delle persone, in particolar modo i meno abbienti è: cosa fare di questi risparmi, dove metterli? Come tutelarli? In questo mondo frettoloso e truffaldino, in cui la fiducia è un valore in estinzione e il rapporto umano è pieno di insidie e interessi, si è impauriti e confusi, non si hanno più certezze e garanzie. Per coloro che possiedono grandi capitali con organizzazioni economico-finanziarie adatte, le soluzioni sono facili, il dilemma è per i piccoli risparmiatori che in verità, pur essendo la spina dorsale della nostra economia, sono completamente abbandonati, in balìa di un mare burrascoso. Naturalmente, non si può pretendere che ogni cittadino abbia un’adeguata educazione finanziaria e che una persona normale, anche di media cultura, prima di depositare i propri soldi riesca, pur informandosi, a capirci qualcosa fra tecnicismi e regolamenti bancari, politiche monetarie e finanziarie, direttive europee e così via. In pratica, è stata distrutta la fiducia dei risparmiatori nei confronti delle banche che prima rappresentavano un riferimento certo, di massima fiducia. Erano, insomma, un posto sicuro per i propri risparmi e stare tranquilli. Perciò ora serve chi aiuta i piccoli risparmiatori ad uscire da questo intrigo se non si vuole spingerli a spendere e spandere o a tenerli sotto il materasso. Tuttavia è bene ricordare che ancora una volta ci viene in soccorso la nostra Costituzione con l’art 47: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme (omissis)”. Ora si tratta solo di capire da chi e come deve essere incoraggiato e tutelato il risparmio. (Sociologo)