L'Anas non può chiedere pedaggi

Di Giuseppantonio e Costantini: l'Asse attrezzato è del Consorzio Asi

PESCARA. «L'Asse attrezzato Chieti-Pescara è di proprietà del Consorzio per l'area di sviluppo industriale Chieti-Pescara che lo ha affidato in gestione provvisoria all'Anas: l'Anas pertanto non ha alcun titolo né per imporre né per riscuotere il pedaggio». Si fonda su queste motivazioni l'ennesimo no ai pedaggi ribadito dal presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e dell'Idv. L'occasione è l'incontro organizzato a Pescara da 15 sigle del mondo sindacale, imprenditoriale e dei consumatori. Lo scenario dello scontro politico si rialza in coincidenza con la discussione sull'inserimento dei pedaggi alla Camera. L'Idv ne approfitta per presentare un emendamento blocca-pedaggi alla proposta di legge.

L'emendamento Idv parte dal presupposto che il Consorzio Asi Chieti-Pescara è pieno di debiti «per responsabilità assolutamente prevalenti dello Stato, riconducibili agli interventi di realizzazione dell'Asse attrezzato» e che pertanto «lo Stato (direttamente o tramite il gestore Anas) non può imporre agli abruzzesi nessun pedaggio sull'uso dell'asse attrezzato, se prima non paga tutti i debiti che ci ha lasciato, sino all'ultimo euro».

«In questo modo», sottolinea il capogruppo in consiglio regionale Carlo Costantini, «o non si mette il pedaggio (eventualita' più verosimile) o prima si paga qualche decina di milioni di euro di debiti che, altrimenti, dovrebbero pagare gli abruzzesi di tasca propria, per un debito che non hanno contratto loro».

Nel corso dell'incontro di ieri è stata ripresa la proposta fatta dal gruppo Pd a Roma, di declassare l'Asse attrezzato in modo da non considerarlo superstrada alla stregua ad esempio del Grande raccordo anulare. «Plaudo all'iniziava odierna e condivido l'idea del declassamento», aggiunge Di Giuseppantonio, «ma ribadisco l'anomala situazione di una gestione affidata all'Anas, disgiunta dalla proprietà dell'arteria in capo al Consorzio industriale, che se l'Anas pretende di incassare il pedaggio allora dovrà impegnarsi a pagare gli espropri che furono necessari per costruire l'Asse attrezzato».

«Siamo ormai in pieno federalismo spinto e soprattutto in un tempo di «vacche magre» non possiamo di certo consentire che qualcuno da Roma o, peggio ancora, dalla Padania, provi a fare il furbo sulla pelle degli Abruzzesi», punta l'indice Costantini in riferimento al leghista Roberto Castelli, che qualche giorno fa ha rilanciato l'idea di introdurre il pedaggio sulla Chieti-Pescara. «Castelli, invece di preoccuparsi dei debiti del Consorzio industriale, vorrebbe tassare una seconda volta l'Abruzzo, imponendo un pedaggio indiscriminato sull'uso dell'Asse attrezzato per riscuotere e magari riutilizzare per infrastrutture "padane"» i proventi di un investimento che né lo Stato, né tantomeno i "Padani" hanno mai finito di pagare». (cr.re.)

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