L'Aquila, e piazza Duomo ritrova il mercato

Banchi colorati e profumati negli stessi spazi occupati prima del sisma. Immancabile l’appuntamento col popolo delle carriole: manifestanti-reporter filmano lo stato dei lavori

L’AQUILA. Il banco delle stoffe collocato nello stesso spazio occupato prima del sei aprile 2009. Lì accanto una bancarella con casse di frutta e verdura. E poi abiti e scarpe in bella mostra, utensili da cucina e il profumo intenso dei polli allo spiedo. Quattordici le bancarelle del «vecchio» mercato tornate ad esporre le loro mercanzie in una piazza Duomo invasa, come avviene ormai da molte domeniche, dal popolo delle carriole.

La prova generale del ritorno del mercato in piazza Duomo, fortissimamente voluta dagli ambulanti, c’era già stata il 2 maggio. Ma una settimana fa le bancarelle presenti all’appuntamento erano state solo sette, la metà di quelle autorizzate. Ieri, invece, non è mancato nessuno dei 14 ambulanti che per primi hanno chiesto di poter rientrare in centro storico. Un ritorno che riguarda solo una minima parte degli ambulanti che fino al 6 aprile del 2009 lavoravano stabilmente, dal lunedì al sabato, al mercato di piazza Duomo.

Domenica la piazza è in gran parte occupata dal cantiere dei vigili del fuoco e dalla tensostruttura trasformata in presidio cittadino permanente. Cosicché lo spazio disponibile per le bancarelle è solo quello a capo piazza. «Avevamo chiesto di tornare qui nei fine settimana» afferma Reinaldo Del Vecchio, presidente del Cidec, «ma il sabato in centro ci sono molte ditte al lavoro. Così abbiamo ripiegato sulle domeniche e speriamo di poter avere un permesso unico, da qui alla fine di agosto. La gente è contenta e per noi è stata un’emozione grande ritrovarci qui. Il Comune ha fatto quello che ha potuto, ma ora gli sforzi dovranno essere indirizzati all’apertura del nuovo mercato dove poter stare tutti fino al rientro definitivo in centro».
«Noi non ci ritiriamo» aggiungono Alessandro Sticotti e Bilal Ostriku. «Saremo qui ogni domenica e ci riempie di gioia l’aver visto tanti nostri vecchi clienti».

Una piazza condivisa con il popolo delle carriole. L’appuntamento, come sempre, al presidio. Poi su e giù per la zona rossa con macchine fotografiche, telecamere e carriole. E questo per filmare e monitorare tutti i lavori in corso nel centro storico. Una camminata cominciata da piazza Duomo, per toccare poi le vicine piazze San Filippo e San Biagio. Una breve sosta a Santa Maria di Roio, quindi una «puntatina» a San Marciano. «E’ incredibile che una chiesa così antica», ha commentato Annalucia Bonanni, docente di lettere, «sia stata lasciata quasi in stato di abbandono, senza neppure un adeguato intervento di messa in sicurezza». Sotto esame proprio i puntellamenti, «alcuni meno invasivi, altri realizzati occupando interi vicoli». I manifestanti hanno, infine, attraversato piazza Rocca di Corno, ancora piena di macerie, per raggiungere - non senza qualche battibecco con i militari che presidiano la zona rossa - via XX Settembre. E a testimonianza del loro passaggio hanno appeso su un balcone una bandiera neroverde, simbolo di rinascita.

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