L’Inps sospende le visite fiscali d’ufficio Protestano i medici

In Abruzzo a rischio il posto di lavoro di 40 sanitari Topazio: «Aumenterà l’assenteismo per malattia»

PESCARA. Dal 30 aprile l’Inps ha interrotto a livello nazionale le visite fiscali d'ufficio per verificare le assenze per malattia in aziende ed enti pubblici. In Abruzzo sono coinvolti circa 40 medici fiscali (in Italia sono circa 1.400) che adesso temono per il loro posto di lavoro, anche perché, come spiega il segretario regionale di settore aderente alla Fimmg Roberto Topazio «nel corso degli anni l’Inps ha emesso una serie di regole per cui oggi facciamo solo quel servizio in via esclusiva».

La decisione dell'Inps avrebbe l’obiettivo di raggiungere 500 milioni di euro di risparmi sul bilancio 2013, come previsto dalla legge di stabilità. Per le visite fiscali ne spende 50 l’anno. Per questo i medici hanno ricevuto una circolare dall'Inps dal titolo "Temporanea sospensione delle procedure relative alle visite mediche di controllo", in cui si spiega appunto che, alla luce delle misure di contenimento della spesa, si prescrive lo stop alle visite mediche di controllo inviate d'ufficio dall'istituto, ferma restando ovviamente la possibilità che a decidere la visita (e ad accollarsene i costi) sia l'azienda».

Ma le visite richieste dalle aziende, spiega Topazio «rappresentano solo il 20% del totale. Per esempio a Teramo in una settimana arrivano dalle imprese al massimo 10 o 15 richieste di visite fiscali e noi siamo 7 medici».

E se la sospensione è temporanea, i medici sono preoccupati ugualmente. Tra l’altro le visite mediche di controllo Inps richieste dall'Istituto hanno da sempre rappresentato un punto di forza nella lotta all'abuso dell'assenteismo di malattia. «In poche settimane», dicono, «verificheremo un importante aumento delle assenze per malattia e quindi una spesa ben superiore rispetto a quanto l'Istituto investe in un anno per le visite mediche di controllo d'ufficio». Topazio calcola che sia sufficiente un aumento dello 0,1% di assenze per malattia per far perdere 100 milioni di euro all’istituto». La Fimmg e gli altri sindacati di categoria hanno chiesto un incontro urgente con la dirigenza dell'Inps e con il ministro del Lavoro, riservandosi di informare anche la Corte dei Conti di ciò «che si profila come un errore perfetto». Per il dottor Topazio la decisione è doppiamente assurda alla luce degli investimenti fatti dall’Istituto per dotare tutti i medici fiscali di un net-book con programma dedicato sul quale vengono distribuiti gli incarichi ai medici. In una nota la Fnomceo (la federazione degli ordini dei medici) raccomanda ai medici certificatori «particolare impegno e attenzione nella situazione venutasi a creare, nella quale disagio sociale, problemi di salute e surrettizie distorsioni del rapporto di fiducia potrebbero indurre richieste tanto inappropriate quanto di difficile e faticosa gestione, rappresentando la certificazione un delicato atto professionale, con risvolti anche giuridici». ©RIPRODUZIONE RISERVATA