La Carta di Pescara raccoglie adesioni: già iscritte 80 imprese

Condivisi i principi di sostenibilità economica, ambientale  e sociale. Confindustria: l’unico punto debole è la burocrazia

L'AQUILA. Sono 80 le imprese abruzzesi che hanno aderito - o avviato l'iter - alla Carta di Pescara da quando è stata pubblicata sul Bura nel settembre del 2016. E' quanto emerso dal corso del seminario "Carta di Pescara: perché conviene aderire", organizzato da Confindustria Abruzzo, Confindustria L'Aquila, Confindustria Teramo e dalla Regione nella sede degli imprenditori a L'Aquila.
Imprese che hanno deciso di aderire ai principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale, «da sposare non per ottenere fatturati migliori», come ha sottolineato il presidente degli industriali abruzzesi Agostino Ballone, «ma per una svolta culturale in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un programma nato per avere vantaggi indiretti in termini di qualità della vita».
Il dato particolare è che una fetta importante delle 80 imprese è costituita da piccole e medie attività del manifatturiero, che superano di gran lunga quelle dell'edilizia, e che «dimostrano di essere sensibili agli interventi in tema di sostenibilità«, commenta la direttrice generale della Regione, Cristina Gerardis. Ma spuntano anche alcune fra le più grandi realtà abruzzesi: Dompé, Smic (ex Lfoundry), Tecnomatic, Valagro e Fater (quest'ultima quartier generale della Carta di Pescara).
Seminario. Quello di ieri è stato il primo incontro gratuito e aperto ai professionisti, alle imprese, agli enti. Il prossimo appuntamento è previsto il 5 giugno nella sede di Confindustria a Pescara. L'obiettivo: sensibilizzare le imprese ad aderire, spiegando le procedure, i requisiti, i vantaggi e anche gli impegni. Ora toccherà a Confindustria coinvolgere le sue affiliate. Ballone ha sottolineato che «il tessuto imprenditoriale abruzzese è pronto a recepire i dettami dell'industria sostenibile, ora si tratta di mettere in atto gli impegni, seguire le normative ambientali, migliorarne l'efficacia». Occorre, però, superare un punto debole: «La pubblica amministrazione ha un passo meno spedito rispetto alle necessità d'intervento che l'economia richiede».
Che cos'e' la Carta di Pescara. E' un patto per uno sviluppo economico sostenibile stipulato tra Regione e imprese. Sono stati individuati 61 requisiti di sostenibilità: non devono essere posseduti tutti, ma viene riconosciuto un diverso grado di adesione (base, intermedio, avanzato).
La Carta è parte del Por Fesr Abruzzo 2014-2020 e del Por Fse 2014-2020. Le imprese aderenti possono godere di vantaggi in termini di semplificazione procedimentale; riduzione degli oneri amministrativi, fiscali e tributari; agevolazioni finanziarie; legislazione di sostegno.
Come si aderisce. E' toccato al direttore del dipartimento del Lavoro, Tommaso Di Rino e al funzionario della Regione, Elisa Calvisi, spiegare le procedure di adesione, che avviene esclusivamente online, tramite l'accesso alla sezione "Bandi" del portale www.abruzzolavoro.eu Il livello di adesione viene calcolato in modo automatico in base ai requisiti dichiarati.
Tra i vantaggi per le imprese che aderiscono alla Carta, c'è la riduzione dei tempi di rilascio dell'Aia da 150 a 60 giorni, come ha spiegato la dirigente del servizio Politica energetica Iris Flacco, mentre Giancarlo Misantoni, dirigente del servizio Genio civile di Teramo, ha chiarito che «il Modello unico digitale per l'edilizia riduce i tempi d'istruttoria».
Tra gli interventi anche quello del direttore di Confindustria Abruzzo Giuseppe D'Amico, che ha sottolineato «l'importanza del valore culturale dell'adesione alla Carta di Pescara».
Marianna Gianforte