La cricca, i patti e i lavori all’Aquila

De Santis e Strassil, quell’incarico tra amici per rifare le scuole distrutte

L’AQUILA. Questa scuola va rifatta così. Era questo il mandato aquilano di Carlo Strassil ingegnere, che l'Abruzzo aveva imparato a conoscerlo 10 anni fa. Mandato del Provveditorato Opere pubbliche guidato da Giovanni Guglielmi, amico di quel Di Nardo vicino ai Casalesi.

IL FILO ROSSO. Dal mare ai monti, appunto. A leggere le carte dell’inchiesta pescarese sulla truffa della strada fantasma si rintraccia un filo rosso che unisce trame, patti e parcelle d’oro della cricca degli appalti. Dai grandi eventi al G8 della Maddalena, dalla strada che non c’è fino al post-terremoto all’Aquila. Un sistema dove si mescolano i ruoli dei controllori e dei controllati, in un contesto di corruzione.

leggi anche: L'ingegner Carlo Aurelio Strassil L'Aquila, appalti per restauri scuole: assolti in 5 dal tribunale  La Procura ha fatto marcia indietro chiedendo di scagionare gli imputati. Nel mirino era finito l’ex Provveditore alle Opere pubbliche Guglielmi, assolti "perchè il fatto non sussiste" l'ingegner Strassil e i tecnici Genitti, Vecchiarelli e Di Giacomo


QUELLI DELLA CRICCA. Chi sono i personaggi indagati a Pescara e impelagati anche nelle vicende della ricostruzione aquilana, già oggetto d’indagine dalle Procure di Firenze, Perugia e L’Aquila? Il «pezzo grosso» è Fabio De Santis, l’ingegnere che dava il «6 e mezzo» alle ragazze che, secondo l’accusa, gli venivano procurate, da chi voleva ottenere gli appalti, come contropartita di favori di varia natura. Funzionario delegato alla gestione Grandi eventi e poi provveditore alle Opere pubbliche in Toscana, secondo le carte dell’inchiesta fiorentina su appalti e corruzione, che gli è costata l’arresto, avrebbe aiutato imprenditori a lui vicini per far ottenere loro appalti del G8 della Maddalena e dei Mondiali di nuoto a Roma e delle celebrazioni del 150º dell’Unità d’Italia. In cambio: automobili, cellulari, arredi, prestazioni sessuali.

«Possiamo piglià tutto quello che ci pare». Mentre parla al telefono col fratello imprenditore, dice: «...te l’ho detto di L’Aquila...gli ho detto... Die’ (per il gip parla dell’altro arrestato Diego Anemone, ndr)...una cosa è certa...ho detto che lui...ha fatto...diciamo...è della squadra ma è stato in panchina...gli altri giocavano...capito?». Fu Bertolaso, pure lui indagato per corruzione nell’inchiesta fiorentina, a cacciare De Santis dai lavori alla Maddalena. «L’ho rimosso io, perché mi ha proposto un raddoppio dei costi. da 300 a 600 milioni. Ho rivisto tutto con un professionista e abbiamo chiuso con 320». Ma nulla fermò lo sbarco in Abruzzo.

STRASSIL, L’AQUILANO. Di consulenza in consulenza, grazie ai buoni uffici del De Santis provveditore a Firenze, all’ingegnere Strassil arriva un altro lavoro in Abruzzo. Il tutto per la gioia della cricca, che il 21 gennaio è in festa perché, come si dicono al telefono Francesco Maria De Vito Piscicelli (quello che rideva la notte del sisma) e Antonio Di Nardo (il dipendente del ministero che per la Dia di Napoli è «persona vicina al clan dei Casalesi»), «Hai visto Gianni (Guglielmi, ndr)». «Sì, Gianni è andato là. Fabio è andato lì, a Firenze». «Questa è la risposta: voi cacate ’o cazzo? e io tengo pure un altro provveditore oltre quello di Roma».

È proprio l’ufficio del superprovveditore di Roma, che sovrintende anche su Sardegna e Abruzzo (Maddalena e L’Aquila, dal G8 al terremoto) e che è anche soggetto attuatore della ricostruzione all’Aquila, a conferire l’incarico a Strassil: gestione delle attività di controllo e certificazione dell’abitabilità degli edifici scolastici. Ferie all’Aquila, insomma, per l’ingegnere arrestato nell’ambito dell’inchiesta pescarese dove, tra l’altro, è emerso che si sarebbe «autoliquidato» un compenso di 2,3 milioni di euro di progettazione versati dall’Anas. Nella città devastata dal terremoto Strassil viene avvistato svariate volte, ma sempre al chiuso delle stanze del potere.

Non un’uscita pubblica. La consulenza in questione, sulla quale il Provveditorato potrebbe essere chiamato presto a rendicontare ai pm della procura aquilana, si è incentrata sulle valutazioni di carattere tecnico sulle strutture scolastiche danneggiate dal terremoto. In particolare, all’ingegnere è toccata la valutazione sugli interventi da mettere in atto prima della riapertura dei vecchi stabili, della città e degli altri centri del cratere sismico, da sottoporre a lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico. Ma non solo. Il parere autorevole di Strassil è stato richiesto anche per alcune delle famigerate rotatorie che hanno invaso la città dopo il terremoto. Lavori sempre affidati al Provveditorato alle Opere pubbliche, che ha curato la viabilità del G8.

«QUELLO VUOLE L’ANAS». Il legame con l’Anas torna, invece, associato al nome di Guglielmi. Dalle carte fiorentine si evince che il controllore dei lavori post-sisma all’Aquila era interessato a scalare posti all’Anas. Il giudice contabile Sancetta, intercettato, dice: «M’ha detto: appena capita qualche cosa di buono senz’altro. Questo mo’ vuole un favore: vuole fare l’amministratore delegato dell’Anas e chiede di essere sostenuto».

 

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