La danza in dieci castelli da Roccascalegna a Celano 

Lo spettacolo va in scena il 23 giugno all’Aquila e riscopre grandi miti d’Abruzzo Il balletto di Arabesque racconterà storie come quelle di Maia e dei briganti

L’AQUILA. Un balletto attraverso cui far rivivere miti e leggende, ma anche vicende storiche, legate ai castelli d’Abruzzo, una delle regioni italiane con il più alto numero di eremi, fortezze e manieri. È questa l'idea alla base del progetto "Storie e danze dell'Abruzzo dei Castelli" promosso dal Centro studi di danza "L'Arabesque" e patrocinato dalla Regione.
L’evento, che si terrà all’Aquila il 23 giugno alle 20,30 al Ridotto del Teatro Comunale, è stato presentato ieri a Palazzo dell’Emiciclo, alla presenza del vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo, della direttrice dell’Arabesque Maria Cristina Adriatico e dell'assessore regionale al Turismo Mauro Febbo.
Lo spettacolo, infatti, mira a far conoscere e valorizzare il patrimonio storico-artistico e paesaggistico regionale: dal balletto verrà infatti prodotto un video che sarà usato come strumento di promozione del territorio.
DIECI STORIE. Il balletto prevede dieci coreografie ispirate ad altrettanti castelli abruzzesi. Lo spettacolo si svolgerà a mo’ di narrazione, con un cantastorie e un accompagnamento musicale. I castelli selezionati sono: il Forte Spagnolo dell'Aquila; il castello di Balsorano; il castello di Roccascalegna; il castello di Ortona; i castelli di Popoli e Capestrano; castel Manfrino; il castello di Crecchio; il castello di Rocca Calascio; il castello di Salle e infine il castello di Celano.
DA MAIA AI BRIGANTI. Al castello di Salle, situato sulle montagne pescaresi, nel Parco Nazionale della Majella, sarà ad esempio associata la storia di Maia, una delle più note leggende abruzzesi. Maia, la maggiore e la più bella delle Pleiadi, fuggì dalla Frigia per portare in salvo Ermes, il figlio avuto da Zeus, gigante ferito in battaglia. Dopo un lungo viaggio, la ninfa si rifugiò in Abruzzo, per cercare un'erba miracolosa che cresceva tra le montagne. Poiché queste ultime erano coperte dalla neve, però, ogni tentativo di ricerca fu inutile e Ermes morì. Sconvolta dal dolore, Maia lo seppellì sul Gran Sasso, dove, ancora oggi, chiunque venga da Levante può riconoscere, nel profilo della catena montuosa, il “Gigante che dorme”.
Inconsolabile, Maia vagò a lungo per i boschi, prima di esalare l’ultimo respiro sul monte che l’aveva accolta e che da allora prese il suo nome (Majella). Castel Manfrino, situato nel comune di Valle Castellana, in provincia di Teramo, nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, sarà invece “ricreato” per rievocare l’epopea dei briganti. Valle Castellana, infatti, fu luogo di rifugio per molte bande, tra cui quella di Sciabolone - nome di battaglia che venne dato a Giuseppe Costantini, brigante che contrastò le truppe francesi di Napoleone I che avevano occupato il territorio di Ascoli Piceno - e le bande dei leggittimisti borbonici.
GLI ALTRI CASTELLI. Al Forte Spagnolo dell’Aquila sarà abbinato un balletto sugli scacchi; il balletto “ambientato” nel castello di Roccascalegna rievocherà, invece, l’editto dello“Jus primae noctis”, attraverso il quale il barone Corvo de’ Corvis obbligò ogni novella sposa del feudo a passare la prima notte di nozze con lui invece che con il marito; al castello di Balsorano sarà associata una coreografia più fiabesca che narrerà la nascita del bosco che circonda la fortezza. Protagonisti del balletto sul castello di Ortona saranno i pirati (che spesso erano soliti attaccare la Fortezza Aragonese); i castelli di Popoli e Capestrano serviranno a raccontare la leggenda della Dama Bianca, mentre la Rocca di Calascio e il castello ducale di Crecchio ispireranno due coreografie sul tema del “doppio” e del giardino segreto. Infine, il balletto associato al castello Piccolomini di Celano ricreerà le atmosfere delle feste e dei banchetti ospitati dall’influente famiglia toscana a cui si deve la trasformazione del maniero da fortezza medievale a palazzo residenziale fortificato.
RILANCIARE IL TURISMO. «È una manifestazione importante che ci auguriamo possa essere un veicolo per rilanciare l'immagine della nostra Regione», ha commentato il vicepresidente Santangelo. «Ben venga questa iniziativa, siamo favorevoli a tutte le proposte che vanno nella direzione di rilanciare il turismo regionale», ha detto infine Mauro Febbo.