La forza di Anna Maria, sposa del mare 

Casalbodino, a 83 anni esce ancora in barca da pesca. Così è diventata un simbolo nazionale delle donne e della marineria

CASALBORDINO. Ha gli occhi azzurri come il mare, il fisico asciutto, la pelle ambrata anche d’inverno. Fra quindici giorni compirà 83 anni Anna Maria Verzino, di professione pescatore. Una passione a cui ha dedicato la vita. Pazienza se la sua devozione al mare le ha impedito di avere dei figli e un marito. «Il mio sposo è il mare e i figli sono la mia barca Gloria e tutte le persone che mi vogliono bene e mi fanno sentire ogni giorno la loro vicinanza», dice lei sorridendo. Per questo a Casalbordino la chiamano "La sposa del mare".
QUESTA È LA MIA VITA. Ad Anna Maria piace essere chiamata così. Passeggiando a pochi metri dalla riva, conferma al Centro il legame indissolubile che la lega al mare. Una sensazione che racconta con naturalezza e passione. «È la mia vita», dice indicando la distesa azzurra sulla quale si affaccia la sua casa. « Sono nata amando il mare», dice ,«è sempre stato così da quando ho imparato a camminare sulla riva».
Aveva 5 anni quando è salita per la prima volta sulla barca di papà Donato per andare a pesca. E l'8 dicembre scorso, giorno dell'Immacolata Concezione, ha festeggiato 78 anni di attività. Un record. Per farlo si è raccolta in preghiera come fa ogni mattina davanti alla Madonnina di Casalbordino. Una statua protetta dallo scheletro di una barca realizzato dalla famiglia Verzino. E seduta davanti alla Madonnina a pochi metri dalla sua barca, "Gloria", racconta la sua vita e il rapporto con il mare.
«Se lo ami e lo ascolti, il mare ti ripaga e ti arricchisce di esperienze bellissime», dice, «non si può essere infelici quando si ha la fortuna di poter vivere con questo paradiso».
PASSAGGIO DEL TESTIMONE. Prima di quattro fratelli, Anna Maria ha ereditato la passione per il mare e per la pesca dal padre. «Quando ero piccola», ricorda «vedevo mio padre uscire quando era ancora buio. La sera sulla riva dava la buonanotte al mare. E io sognavo il giorno in cui avrei potuto seguirlo e imitarlo. Mio padre lo capì e a 5 anni mi portò sulla sua barca. Da quel momento fra me e il mare è scattato qualcosa di speciale. A 14 anni mio padre mi ha permesso di andare in barca da sola. Ma ho dovuto aspettare la maggiore età per avere finalmente i documenti necessari per svolgere questa professione autonomamente», dice mentre i suoi occhi azzurri si incupiscono.
I PREGIUDIZI. A contrariarla è il ricordo del suo incontro ad Ortona con un impiegato che disapprovava la sua decisione. «Altri tempi. Le donne che lavoravano venivano criticate», spiega. «Una donna che aveva deciso di vivere con la pesca era guardata con diffidenza. Proprio come fece quell'uomo, più di 50 anni fa, che mi disse "non sarebbe meglio se tu stessi a casa a fare la calza?”. Lo guardai offesa e gli risposi "non si preoccupi, so fare l'una e l'altra cosa" . E per dimostrarlo ai tanti scettici che ho incontrato nella vita, ogni giorno rinnovo il mio giuramento d'amore con il mare».
PASSIONE E SACRIFICI. Per Anna Maria alzarsi alle 4 (in estate alle 3) non è mai un problema. «Quando sono al largo, sento l'odore del mare e respiro a pieni polmoni lo iodio. Mi sento la donna più fortunata del mondo. Neppure l'uomo più potente della terra vive quello che vivo io ogni giorno».
Esile ma forte, ogni giorno prende il largo. Al rientro, verso le 7, sulla riva di Casalbordino trova ad attenderla tanta gente. «È bellissimo il rapporto diretto che ho con la gente. Parliamo, scherziamo, discutiamo. Io offro loro il pesce ancora vivo e poi rimetto a posto la mia Gloria. In questa barca», dice Anna Maria «c'è tutta la mia vita».
L'inverno non è mai stato per lei un problema. L'arrivo del freddo non la spaventa. «Quando nevica», spiega, «è bellissimo camminare sulla riva innevata. Attorno c'è silenzio e in sottofondo senti il mare. L'orizzonte e i venti ti raccontano quello che accadrà. Se riesci a parlare con il mare lui non sbaglia mai le previsioni», sorride e non ha paura, Anna Maria, delle onde. «Io guardo le nuvole come mi ha insegnato mio padre e se c'è qualche nuvoletta birichina torno subito a riva».
AI GIOVANI DICE... Il suo sogno è poter andare in mare fino alla fine dei suoi giorni. «Non posso stare lontana dal mare. Quando avrò difficoltà a camminare prenderò un bastone e mi farò aiutare, ma io sarò sempre sulla mia barca cullata dal mio sposo, il mare».
Nonostante una vita trascorsa in mezzo ai flutti e con temperature spesso proibitive, Anna Maria ha una salute di ferro. «Non ho mai avuto un malanno», assicura, «merito dell'aria di mare e dell'alimentazione sana. L'unica volta che sono dovuta andare al pronto soccorso è stato un anno fa per una brutta caduta dalle scale». Non nasconde di essere stupita Anna Maria per l'attenzione e la curiosità che suscita la sua professione. I media le danno la caccia. Repubblica le ha dedicato una pagina, Bruno Vespa e Porta a Porta un servizio. Il suo telefono squilla in continuazione. «Ma io non faccio nulla di strano», ripete, «ho solo scelto di fare ciò che amo. Beato chi ha questo privilegio. Ai giovani dico: seguite le vostre passioni. Se fate ciò che amate vivrete felici e soddisfatti. È così che mi sento ogni mattina quando sono con Gloria, sola e appagata, in mezzo alle onde del mio sposo».