La Regione blinda i nostri vigneti 

Da oggi chi trasferisce altrove un vitigno di Montepulciano d’Abruzzo deve reimpiantare la stessa uva

PESCARA. È un freno all’emigrazione dei diritti di reimpianto dei vigneti verso altri territori extraregionali, un deterrente ad un “sistema” di trasferimento di superfici vitate fra regioni non positivo per la tutela del cosiddetto “vigneto Abruzzo”. Per salvaguardarlo, allora, è stato appena approvato dalla Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alle Politiche Agricole della Regione Abruzzo Dino Pepe, il provvedimento che recepisce nella nostra regione quanto previsto dell'articolo 66 del Regolamento UE n. 1308 del 2013. Quest'ultimo dettato europeo stabilisce che le autorizzazioni al reimpianto dei vigneti siano concesse solo per le superfici vitate conformi alla stessa specifica Denominazione di origine o Indicazione geografica delle superfici estirpate.
«Insomma, a titolo esemplificativo, chi estirpa un vigneto di Montepulciano d'Abruzzo nella nostra regione per reimpiantare quella superficie vitata in un'altra regione italiana dovrà attenersi a quello stesso vitigno in quanto conforme alla denominazione» spiega l'assessore Pepe. «Queste nuove disposizioni per la tutela del patrimonio viticolo regionale, caldeggiate dai presidenti dei Consorzi di Tutela Vini d’Abruzzo e Colline Teramane Docg, Valentino Di Campli e Alessandro Nicodemi» osserva ancora Pepe «scoraggiano infatti pratiche poco ortodosse di trasferimenti di superfici vitate e tutelano gli interessi dei tanti viticoltori abruzzesi».
«Bisogna tener conto che il sistema del reimpianto extraregionale nasce anche da un problema di redditività dei viticoltori abruzzesi con riguardo ai propri vigneti, inferiore rispetto a tante altre regioni,» afferma il presidente del Consorzio Vini d'Abruzzo, Di Campli, «ecco perché dobbiamo concentrarci e lavorare su altri aspetti fondamentali per il comparto vitivinicolo regionale, dalla revisione dei disciplinari alla riorganizzazione della filiera produttiva, nell'ottica di accrescere la redditività dei nostri vigneti nonché il valore di mercato delle proprietà vitate abruzzesi».
«Un provvedimento di questo tipo, a tutela del nostro patrimonio viticolo, è poi fondamentale in una regione come l'Abruzzo in cui c’è una forte richiesta di nuove autorizzazioni all’impianto», conclude l'assessore Pepe, «basti pensare che a fronte dei 300 ettari che ci vengono assegnati dal Ministero, pari all’1% della superficie vitata regionale, attualmente le richieste, solo per l’annualità in corso, hanno superato i 1.900 ettari».