«La Regione ceda la Saga ai privati»

Aeroporto, l’ex presidente Paolini: inutile il piano di ricapitalizzazione

PESCARA. «Se la Regione non vuole salvare i voli Ryanair e di conseguenza la Saga, vendesse le sue quote ai privati come è già stato fatto per altri aeroporti». Alla vigilia della riunione del Cda, che dovrebbe decidere il futuro dello scalo, l’ex presidente e assessore regionale Enrico Paolini (nella foto) dice la sua non da politico, ma «da tecnico del settore turismo».

«Sono dieci anni che partecipo alle assemblee sull’aeroporto d’Abruzzo, conosco le strategie e le potenzialità dello scalo, è ora che sia fatta chiarezza», commenta Paolini che domani siederà al tavolo della Saga (la società di gestione dello scalo) nel ruolo di presidente di Air Columbia, detentrice di una minima parte (lo 0,96%) del capitale sociale. In ballo ci sono i contributi per la compagnia aerea low cost irlandese Ryanair che collega Pescara a Londra, Francoforte, Bergamo e Cagliari e, da primavera, anche Oslo. La Regione - socio di maggioranza Saga - pur avendo approvato il piano marketing, non ha dato il via libera all’operazione di ripianamento economico bloccando di fatto la società di gestione e innescando una bufera politica sulla corsa alla poltrona di presidente della Saga stessa.

«Ho sentito che la Regione ha intenzione di ricapitalizzare solo il capitale sociale con 1 milione e mezzo, ma questi soldi sono già stati anticipati dalla Saga, e quindi permetterebbero alla società di tirare avanti solo fino alla fine di marzo», afferma Paolini, «in questo lasso di tempo, nel caso in cui il piano marketing di 4 milioni continuasse a restare bloccato, Ryanair avrebbe tutto il diritto di decidere di lasciare Pescara e di trasferirsi dove farebbero carte false pur di averla». Il “tecnico” Paolini fa un po’ di conti: grazie ai voli low cost, i passeggeri dell’aeroporto d’Abruzzo sono passati da 10mila a 400mila, i turisti inglesi sono arrivati a comprare beni immobili e l’indotto turistico ha ricevuto una notevole spinta.

«Se vuole solo ricapitalizzare, la Regione farebbe bene a pensare di vendere le sue quote e a favorire l’ingresso dei privati per la gestione dello scalo, come è stato fatto, ad esempio, per l’aeroporto di Capodichino di Napoli».
Altre soluzioni l’ex assessore al Turismo, che portò il volo Eurofly Pescara-New York, non le vede. «Non si può pensare a un passaggio dei contributi economici che aggiri la Saga», afferma riferendosi alla proposta dell’assessore regionale Mauro Di Dalmazio di incentivare direttamente i tour operator affinché portino i voli charter. La fase di ricapitalizzazione inoltre avrebbe un altro risvolto: l’operazione coinvolgerebbe, e pesantemente, gli altri soci Saga i quali, però, alla fine di marzo rischierebbero di trovarsi di nuovo con un pugno di mosche in mano.(a.mo.)

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