Intervista al sindaco di Pescara: i voli di linea low-cost vanno integrati con charter e cargo commerciali

«La Regione paghi e poi volti pagina»

Albore Mascia: per il rilancio dell’aeroporto vorrei il ritorno di De Cecco

PESCARA. La Regione paghi alla Saga ciò che si è impegnata a pagare nel 2009. Il miglior manager della società? Filippo Antonio De Cecco. Il futuro dell’Aeroporto d’Abruzzo? Un mix di voli di linea low-cost e di charter.

Luigi Albore Mascia detta la sua ricetta per la Saga e per l’Aeroporto d’Abruzzo che quella società a capitale misto gestisce a Pescara.
Il sindaco di centrodestra di Pescara parla come azionista della Saga di cui il Comune detiene il 9,74 per cento del capitale. La strada che secondo Albore Mascia va percorsa ha due punti fermi, come spiega in questa intervista al Centro: la Regione finanzi il piano marketing della Saga e poi si rinnovi pure il verice della Saga oggi presieduta da Vittorio Di Carlo, scelto dal precedente governo regionale di centrosinistra, in base al principio dello spoils system.

Chi ha torto e chi ha ragione nella situazione di crisi finanziaria della Saga?
«La difesa dell’Aeroporto d’Abruzzo è una difesa non campanilistica ma che tiene conto del fatto che si tratta di una grande risorsa per tutta la regione. Premesso questo io dico che la Regione è chiamata ad alcuni sacrifici e sforzi. Mi sta anche bene che la giunta dica di non essere soddisfatta della gestione da parte della Saga, ma bisogna stare attenti a non buttare con l’acqua sporca anche il bambino. E il bambino, in questo caso, è l’aeroporto».

Quindi cosa dovrebbe fare la Regione?
«C’è un impegno da parte della Regione, che è contenuto in un documento, la delibera con la quale, il 18 maggio del 2009, approvava il piano marketing della Saga, uno strumento indispensabile per la valorizzazione dell’aeroporto per l’anno 2009. Allora, io dico: innanzitutto, oggi, c’è quell’impegno su un periodo pregresso che va onorato da parte della Regione. Poi la stessa Regione è chiamata a fare le sue scelte, a rinnovare la governance della Saga e ha tutto il diritto di applicare lo spoils system e di progettare il futuro. Ma la partita pregressa va chiusa per non fare scappare dall’aeroporto i vettori principali, quelli che, attraverso i voli a basso costo, hanno assicurato una movimentazione notevole di passeggeri facendo di quello di Pescara uno degli aeroporti più importanti del Centrosud».

L’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio pensa che per rilanciare l’aeroporto si debba puntare soprattutto sui tour-operator e, quindi, sui voli charter più che sui voli di linea: lei è d’accordo?
«E’ una proposta molto interessante. Adesso tocca al governo regionale di centrodestra stabilire le strategie per il futuro dell’aeroporto. Quella proposta può essere incrementata su quattro punti».

Quali?
«Primo: il mantenimento delle rotte low cost. Secondo: il discorso dei tour operator può essere integrativo dei voli di linea. Terzo: c’è la quota dei cargo commerciali che potrebbe essere incrementata anche con l’intervento degli enti camerali. Quarto: va migliorata l’accoglienza all’aeroporto che non può permettersi di avere le luci sepnte alle sei di sera, perché chi arriva in Abruzzo trova lì il primo biglietto da visita della regione».

Che cosa è mancato finora nella gestione dell’aeroporto?
«Io guardo i dati che sono sostanzialmente di consolidamento dei risultati degli anni passati. Il boom è dei primi anni 2000 quando Filippo Antonio De Cecco era presidente della Saga. E dico che De Cecco sarebbe un ottimo presidente anche oggi perché ha fatto la storia dell’Aeroporto d’Abruzzo».

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