Legnini: «Lottare contro la corruzione  attira le imprese» 

Pescara, presentata al Petruzzi la fondazione creata  dalle grandi aziende abruzzesi come stimolo per investire

PESCARA. «La legalità come infrastruttura del territorio». E' con questo tema che è stato presentato, all'auditorium Petruzzi di Pescara, il progetto di Hubruzzo, la nuova fondazione creata dalle più grandi imprese abruzzesi che punta alla legalità come stimolo per investire e lavorare nel migliore dei modi.
Come spiegato nel corso del pomeriggio, il progetto partirà dalla Val di Sangro, uno dei siti dove si registra la maggior concentrazione di imprese presenti sul territorio, ad esempio Honda e Valagro, citate tra i nomi dei soci fondatori.
Ed è stato proprio Marcello Vinciguerra, direttore delle risorse umane di Honda Italia, a illustrare il progetto dopo il saluto iniziale del presidente Sergio Galbiati: «L'Italia è un Paese che dagli investitori esteri viene percepito come rischioso, incerto, dove spesso la corruzione interferisce con il buon operato», ha detto, rivolgendosi a una platea nutrita di autorità, tra cui la presidente della Corte d'appello dell'Aquila Fabrizia Francabandera.
«Fortunatamente, la nostra regione presenta ancora un basso tasso di criminalità, per questo dobbiamo intervenire adesso. Occorre far capire che etica e legalità sono gli strumenti necessari per ottenere risultati. Solo in questo modo riusciremo a trattenere e valorizzare i nostri talenti». Accanto a lui anche il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli: «Sono molto contento che siano state proprio le imprese ad adottare un'iniziativa del genere. Serve far capire che etica e legalità convengono a chi fa business. Le aziende devono tutelare i lavoratori, sfruttando le loro capacità professionali. Sono convinto che a lungo termine le imprese virtuose saranno premiate».
E prosegue: «Purtroppo, finora sono intervenute solo le grandi aziende: le piccole vivono un'altra dimensione, ma l'obiettivo dev'essere quello di coinvolgere anche loro in un qualcosa che può portare giovamento». Poi interviene il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini: «Voi avete fatto un passo importante», dice rivolgendosi alle imprese, «adesso tocca noi sostenere il vostro progetto. E' un'iniziativa che arriva con i modi e con i tempi giusti, che richiede impegno e perseveranza. La lotta alla corruzione e all'illegalità è un contributo da dare al Paese, che passa anche dall'insegnamento nelle scuole. Serve creare un ambiente più attraente per gli imprenditori, che oggi hanno dell'Italia la percezione di un Paese a forte rischio corruzione».
Significative le parole del prefetto di Chieti Antonio Corona: «Siamo già pieni di regole e protocolli, non serve aggiungerne altri. Occorre restituire alle persone un'etica che vada oltre: il fatto che rubare sia sbagliato dev'essere un concetto dato per scontato, non perché esiste una legge che lo punisca».
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