Liceo classico assaltato dai vandali

Scritte anarchiche e svastiche sulle mura e due portoni della scuola

ilcentro Extra - Il giornale in edicola
TERAMO. Portoni e mura del liceo classico imbrattate da scritte inneggianti agli skinhead. Sono stati alcuni professori, ieri alle 7, a scoprire l’atto vandalico. Oltre alle scritte qualcuno nella notte si è divertito a “impacchettare” parte dell’edificio col nastro bianco e rosso.

Con il nastro, probabilmente trovato nel vicino cantiere di piazza Dante, infatti qualcuno ha legato fra di loro le colonne dell’ingresso centrale, quello che introduce anche al convitto. Non solo. Sempre dal vicino cantiere sono stati presi dei grossi birilli arancioni che sono stati messi alla sommità della scalinata, quasi a ostruire l’ingresso.

I professori, dopo aver avvertito il preside, hanno subot chiamato la polizia. Immediato il sopralluogo della Digos e della Volante. Sono subito iniziate le indagini, anche se la denuncia ufficiale, contro ignoti, il preside la presenterà in questura domani. Si suppone che si tratti di una bravata notturna, anche se è possibile fare un parallelo con altre scritte del genere apparse in città. Il timore è che si tratti di un esordio di un nuovo periodo di tensione, come quello di un anno fa quando di verificarono scontri fra giovani di estrema destra e quelli vicini ad ambienti di estrema sinistra.

D’altronde molte delle scritte che capeggiano su due dei tre portoni del Classico e sulle mura non lasciano dubbi. Oltre alle svastiche, una recita “Skinhead and Mod”, inneggia cioè al movimento giovanile di teste rasate (skinhead) e dei mod (da modernist) sorto in Gran Bretagna alla fine degli anni Sessanta. Seguendo il filone, negli anni Settanta in Gran Bretagna nacque il punk rock che, nel genere vicino agli skinhead, venne ribattezzato “Oi!”. E infatti un’altra scritta inneggia all’“Oi!”. Altre due scritte “Oasis” e Indie rock” si riferiscono a un complesso e a un genere musicale. Sul portone laterale, quello da cui di solito entrano gli studenti, c’è una scritta di genere opposto: “Anarch in the school” con il simbolo anarchico. E questa confusione di idee farebbe propendere più per la bravata.

«Crediamo sia stata l’ultimo atto di una sbornia serale», commenta il segretario del liceo, Antonio Mucciconi «poco più di una bravata, ma più stupida visto che hanno imbrattato un palazzo che ha oltre ottanta anni di storia e visto che per cancellare le scritte verrà spesa una bella somma di denaro».
«Lunedì», ha quindi spiegato il preside Vincenzo Rofi, «rocederemo con la denuncia contro ignoti, come da prassi». Il dirigente dell’istituto ha commentato seccamente il gesto: «Credo che alla stupidità non ci sia mai limite».
(ha collaborato Emanuela Michini)