Lotto zero, sentenza beffa

Nel 2002 l’elegante palazzo di vico del Pero venne sgomberato per le lesioni riportate dagli scavi delle gallerie del Lotto zero. Ma una delle prime sentenze che riconosce la responsabilità dell’Anas lascia l’amaro in bocca. L'Anas infatti dovrà pagare solo 10mila euro

TERAMO. Nel 2002 l’elegante palazzo di vico del Pero venne sgomberato per le lesioni riportate dagli scavi delle gallerie del Lotto zero. E’ di queste ore una delle prime sentenze che riconosce la responsabilità dell’Anas, ma lascia l’amaro in bocca. L’aspetto positivo è che il giudice ha riconosciuto che è stato lo scavo a causare le lesioni all’edificio, uno dei tanti “vittime” delle trivelle. La prima sentenza, arrivata anni fa, riguardava l’ex ospedale, di proprietà della Asl, che secondo il giudice non era stato lesionato per colpa dei lavori dell’Anas. Adesso, invece, l’orientamento è cambiato.

Ma l’effetto non è poi tanto diverso. «La sentenza», spiega il proprietario dell’appartamento, Fabrizio Ammassari, «dice che l’Anas è responsabile dei danni ma il giudice si è basato sulla consulenza tecnica d’ufficio, la quale ha ritenuto che con poche migliaia di euro una casa che pende di 10 centimetri si possa aggiustare. I nostri periti dicono invece che è da buttare giù». Il consulente del tribunale ha quantificato i danni in soli 5.800 euro. «Il giudice ce ne ha riconosciuti 10mila», osserva amaramente Ammassari, che fa notare come la fattura del Ctu è addirittura superiore ai danni che ha valutato, cioè 9mila euro.

Il proprietario annuncia che farà appello: «Da una parte la sentenza è una vittoria, ma nei fatti non copre assolutamente il valore della casa. Non sono stati riconosciuti nemmeno i danni morali e la perdita patrimoniale». La battaglia continuerà, dunque. D’altronde lo stesso condominio aveva avuto già una sentenza favorevole, per i danni generali, in cui l’Anas è stata condannata a pagare un milione 200mila euro. Ma l’ente ha presentato appello. «Sono passati otto anni e ne passeranno altrettanti», dice sconsolato Ammassari, che ricorda le «millantate promesse da parte dell’Anas di giungere a accordo transattivo, mai avvenuto». A tutto questo si aggiunge un altro motivo di amarezza. «Il Comune non è mai stato al nostro fianco, non ha mai fatto nulla per risolvere il problema», commenta Ammassari, «sia l’amministrazione attuale che quella Chiodi avrebbero almeno potuto smentire l’Anas quando dice che parte della colpa è del Comune perchè ha redatto il progetto esecutivo».