udienza al quirinale

Napolitano abbraccia Virginia la superstite della strage di Limmari

Emozione e gioia per gli ex patrioti della Brigata Maiella che ieri mattina sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La delegazione, costituita da 33...

PIETRANSIERI. I ricordi riaffiorano inevitabilmente alla mente e la commozione davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano diventa inevitabile per Virginia Macerelli ricevuta ieri mattina in udienza privata al Quirinale dal Capo dello Stato. La donna, unica superstite della strage dei Limmari del 21 novembre del 1943 nelle campagne di Pietransieri, è stata accompagnata ieri mattina a Roma per incontrare il presidente e il ministro della Difesa Mario Mauro. Uno scambio di parole breve tra chi ha conosciuto in prima persona i giorni bui della guerra, ma carico di significato per chi ha vissuto la propria vita all’ombra del ricordo. A raccontare l’emozione di questa giornata così importante per le comunità di Roccaraso e Pietransieri è stato il sindaco Francesco Di Donato a capo della delegazione che ha accompagnato la Macerelli dal presidente Napolitano insieme agli assessori Giuliano Oddis e Domenico Cordisco e dal marito di Virginia, Ettore D’Amico. «Il presidente» ha riferito il sindaco Di Donato «mi ha rivolto molte domande in merito alla strage sottolineando come negli anni questo tragico evento sia stato in parte dimenticato». E nelle parole di Napolitano l’encomio a chi cerca di mantenere viva la memoria di un passato che non va dimenticato. «Il mio elogio» ha detto il presidente «va alle giovani amministrazioni come quella di Roccaraso o quella di Marzabotto che cercano di fare di tutto per non dimenticare». E i caduti di Pietransieri sono stati ricordati anche nel discorso ufficiale tenuto subito dopo da Napolitano in occasione delle celebrazioni in onore delle forze armate. «Il ministro della Difesa Mauro» ha annunciato il sindaco Di Donato «ha dato la sua disponibilità ad essere presente il 21 novembre, in occasione della ricorrenza del settantesimo anniversario della strage, qualora i suoi impegni istituzionali lo consentirann»o. La celebrazione, in programma alle 10.30 presso la chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Pietransieri, sarà preceduta dall’emissione di uno speciale annullo filatelico dedicato alla manifestazione. Il giorno 20 invece, alle 9.30 ci sarà un incontro dibattito presieduto dal professor Costantino Felice, docente di storia economica all’Università D’Annunzio; seguirà un’escursione con gli studenti di Castel di Sangro e Sulmona nei casolari in cui avvenne l’eccidio. A quattro chilometri da Pietransieri, infatti, si trovano i casolari D’Aloisio, Macerelli, Di Battista e D’Amico in cui i tedeschi trucidarono 110 persone; mentre altre 18 erano state uccise nei giorni compresi tra il 14 e il 20 novembre del ‘43. Una strage di innocenti, quella perpetrata nei boschi di Limmari poiché la maggior parte delle vittime erano donne, bambini e anziani. Una barbarie inaudita per anni considerata un atto di rappresaglia per l’uccisione di due tedeschi così come si legge anche nella motivazione ufficiale per la concessione della medaglia d’oro al valore militare assegnata a Pietransieri nel luglio del 1967 da parte del Capo dello Stato Giuseppe Saragat. I fatti, le indagini e le testimonianze hanno invece dimostrato che nessun tedesco in realtà era stato ucciso in quei giorni e in quei luoghi. Quelle vittime, dopo la strage, non ebbero nemmeno la possibilità di ricevere una sepoltura; rimaste coperte solo dalla neve, nel 1944, con l’aiuto di un mulo e di un asino furono trasportate nel cimitero di Pietransieri e successivamente nel Sacrario di Limmari.

Claudia Sette

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