ABRUZZO CITRA E ULTRA<BR>

Nel Regno delle Due Sicilie

La nascita dell'Abruzzo come unità amministrativa può essere datata nel 1231, quando Federico II re di Sicilia e Sacro Romano Imperatore nell'agosto di quell'anno suddivise il territorio del regno in undici «Giustizierati» (distretti ammministrativi), tra cui il Giustizierato d'Abruzzo. Negli anni seguenti il Giustizierato d'Abruzzo fu considerato un distretto troppo esteso per essere ben amministrato e difeso, trovandosi al confine settentrionale del regno.  Così il 5 ottobre 1273 Carlo I d'Angiò, re di Napoli e Sicilia, sancì la suddivisione dell'Abruzzo in base al confine naturale del fiume Pescara: a nord il Giustizierato d'Abruzzo Ulteriore (Ultra flumine Piscaria) e a sud il Giustizierato d'Abruzzo Citeriore (Citra flumine Piscaria). L'Abruzzo Citra o Abruzzo Citeriore comprendeva gran parte dell'attuale provincia di Chieti con sede amministrativa Chieti. L'Abruzzo Ultra o Abruzzo Ulteriore occupava la Marsica, le conche peligna e aquilana e il territorio compreso fra il Tronto e il Pescara, con L'Aquila capoluogo. Nel corso del XVII secolo l'Abruzzo Ultra II con capoluogo Teramo fu scorporato dall'Abruzzo Ulteriore.  Durante l'epopea napoleonica (1806-1815), con l'annessione all'impero di Napoleone l'Abruzzo seguì le sorti del Regno di Napoli, così come dopo la Restaurazione con il ritorno dei Borbone, il Regno di Napoli e con esso l'Abruzzo fu di nuovo formalmente unito al regno di Sicilia nel Regno delle Due Sicilie che conservò il sistema amministrativo napoleonico ed ebbe fine nel 1860 con la spedizione dei mille e l'unità d'Italia.  Sin dalla nascita l'Abruzzo è stato dunque parte del Regno di Sicilia (1130-1816), poi divenuto Regno di Napoli (1263-1816) ed infine Regno delle Due Sicilie (1816-1860); con il plebiscito che seguì la spedizione dei Mille scelse l'annessione al regno di Piemonte e ai Savoia, e successivamente divenne parte del Regno d'Italia.  I fatti, moti popolari e rivolte, che hanno caratterizzato il movimento indipendentista del XIX hanno solo sfiorato l'Abruzzo, se si escludono i moti aquilani del settembre 1841 e di Penne, e la transizione ai Savoia fu generalmente agevole. Il Risorgimento è stato comunque rappresentato da figure storiche importanti come Gabriele Rossetti, Silvio Spaventa, Clemente De Caesaris e Cesare de Horatiis. Con l'unità d'Italia l'Abruzzo viene istituito come «regione» Abruzzi, comprendendo anche il futuro Molise, e con capoluogo la città di Aquila (poi divenuta L'Aquila).