Nevrotici e immaturi: matrimoni nulli  

Inaugurato a Chieti l’anno giudiziario dell’organismo religioso. Il 32% delle cause ammesso a gratuito patrocinio

CHIETI . Dolo, simulazione totale, timore grave, esclusione dell'indissolubilità e della prole, incapacità ad assumere gli oneri matrimoniali; sono solo alcuni dei motivi per i quali, nel corso del 2018, il Tribunale ecclesiastico regionale abruzzese e molisano ha detto sì all’annullamento del matrimonio. Complessivamente lo scorso anno sono state emesse 126 sentenze, tra le quali ben 124 hanno sancito l’annullamento del vincolo matrimoniale. Il dato è stato reso noto ieri nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario del Tribunale Interdiocesano di Abruzzo e Molise (Teiam), dal vicario giudiziale Antonio De Grandis.
Prima della cerimonia monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e Moderatore del Teiam, ha presieduto una concelebrazione eucaristica nella Cappella del Seminario regionale S. Pio X. Dopo la relazione del vicario giudiziale l’arcivescovo Filippo Iannone, presidente del Pontifico Consiglio per i testi legislativi ha tenuto la prolusione sul tema “Fede e nullità del matrimonio. Alcuni interventi di Papa Francesco”.Le cause decise nel 2018 sono state 151 e quelle introdotte 122, nel 2017 sono state rispettivamente 141 quelle concluse e 132 quelle introdotte. La prima causa di nullità, nel 2018, è stata quella legata al “grave difetto di discrezione del giudizio” (ben 99 casi). Anche gli abruzzesi, dunque, sono alle prese con forme di immaturità, nevrosi, isterismo, ansia, e di psicopatie varie tali da giustificare la fine del matrimonio. Seguono l’esclusione dell’indissolubilità del matrimonio (50 casi), l’incapacità “ad assumere gli oneri matrimoniali essenziali” ( 22), e l’esclusione della prole (13). Ci sono anche altri motivi di nullità analizzati dal Teiam, come i9il dolo (4 casi), l'esclusione del bonum coniugum (il mutuo aiuto tra i coniugi, 2 casi)la simulazione totale (un caso) e la condizione “de futuro”, (un caso), l’aver posto cioè una condizione precisa alla base del matrimonio. C’è anche un caso di annullamento dovuto a “errore”.
L’obiettivo del 2018 è stato quello della celerità, come ha sottolineato monsignor De Grandis, con la riduzione di circa un anno della durata media dei processi. «Circa il profilo della gratuità», ha detto ilo vicario giudiziale, «particolare attenzione è stata rivolta ai fedeli indigenti, che possono adire al processo con la riduzione o l’esenzione delle spese», in base all’Isee. Nel 2018 i gratuiti patrocini sono stati il 32% delle cause totali.