Niente borse di studio a 2mila studenti 

Ne hanno diritto ma i soldi della Regione non bastano. All’Aquila sit-in davanti a Palazzo Silone dei giovani Udu e 360 Gradi

L’AQUILA . Sono più di 2000, in Abruzzo, gli universitari che rischiano di restare senza borsa di studio, pur avendone diritto: 1409 nell’Ateneo di Chieti-Pescara, 350 all’Aquila e 282 a Teramo. Numeri preoccupanti che hanno fatto scendere in piazza, ieri mattina, l’Unione degli universitari del capoluogo e di Teramo e l’associazione 360 gradi di Chieti-Pescara. Erano in cento, ieri, al sit-in davanti a Palazzo Silone, all’Aquila.
I NUMERI. In tutta la regione, gli studenti che hanno diritto alla borsa di studio sono 5749; di questi, però, solo il 65% (3708) ne beneficia effettivamente, mentre gli altri 2041 sono al momento lasciati in un “limbo”. Non è chiaro, infatti, se e quando riceveranno i fondi, a causa del mancato stanziamento sul diritto allo studio da parte della Regione. Il rischio è che venga leso un diritto costituzionale. «Un diritto che la Repubblica, nella fattispecie le Regioni per loro competenza» spiegano i ragazzi, «si impegna a garantire».
LA PROTESTA. «È molto grave che da dicembre l’ente non dia risposte o garanzie su questo tema», dicono gli universitari. «Per questo siamo tornati a rivolgerci all’assessore competente Marinella Sclocco e al presidente della Regione Luciano D’Alfonso per chiedere non solo uno stanziamento adeguato a coprire tutti gli aventi diritto , ma anche che l’ente provveda ad approvare i bilanci delle tre aziende al diritto agli studi universitari abruzzesi».
IL PARADOSSO ITALIANO. «La figura dell’idoneo non beneficiario è una figura tutta italiana, nel 2016/17 in Italia più di 7500 studenti avevano i requisiti per prendere la borsa di studio, ma per carenza di fondi, non l’hanno ricevuta» spiega Simona Abbate, coordinatrice dell’Udu L’Aquila. «Quest’anno il dato rischia di peggiorare: solo in Abruzzo abbiamo 2041 studenti idonei non beneficiari. L’assessore Sclocco ha promesso di ampliare il plafond, siamo contenti che aumenteranno i fondi, ma è necessaria la copertura totale delle borse e non un semplice ampliamento».
LA RESIDENZA. Tra i temi della manifestazione, anche il futuro della residenza universitaria aquilana, la ex caserma Campomizzi. «L’Aquila è una città universitaria, ma per continuare a esserlo devono essere garantiti i servizi» dice Matteo Paoletti, membro dell’esecutivo dell’Udu.
STATO DI AGITAZIONE. Una delegazione di studenti, ieri, è stata ricevuta dal sottosegretario della Regione Mario Mazzocca e dalla segreteria del vicepresidente Giovanni Lolli, che hanno assicurato un impegno su tutti i temi. Mazzocca ha garantito che la discussione verrà affrontata nel prossimo Consiglio regionale. Gli studenti restano in stato di agitazione, e si sono dati appuntamento al prossimo Consiglio regionale.