mare adriatico

Ombrina, ora c’è il via libera del governo

I ministri dell’Ambiente e della Cultura firmano l’ok al progetto di Rockhopper. D’Alfonso: «Faremo ricorso in ogni sede». Il Forum H20: «Governo piegato ai petrolieri«. Gianluca Vacca (M5S): «Hanno svenduto l'Abruzzo»

PESCARA. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini hanno firmato ieri il decreto di compatibilità ambientale per lo sviluppo della piattaforma Ombrina mare della società Rockhopper al largo della costa abruzzese. È l’ultimo atto amministrativo (a parte il decreto di concessione del ministero dello Sviluppo economico che a questo punto diventa una formalità) prima dell’avvio delle operazioni di realizzazione della piattaforma a 12 chilometri dalla costa. Un progetto contestato non solo dai movimenti e dai comitati anti trivelle, ma anche dalla Regione Abruzzo, dai vescovi della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise, dai partiti, dai sindacati e dai 60 mila cittadini che a fine maggio a Lanciano hanno manifestato contro Ombrina e la politica energetica del premier Renzi.

Il via libera è stato dato a condizione che vengano eseguiti le prescrizioni e gli adempimenti amministrativi previsti dalla procedura Via (Valutazione di impatto ambientale) e Aia (Autorizzazione Impatto ambientale). La firma dei due ministri, quasi scontata dopo l’accelerazione all’iter concessorio per gli idrocarburi previsto dal decreto Sblocca Italia e dopo l’ok del comitato nazionale Via dello scorso aprile, è arrivata a 24 ore dall’esame definitivo in Consiglio dei ministri del decreto legislativo, presentato da Galletti e dal ministro delle Attività produttive Federica Guidi, che attua la direttiva europea sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi.

Il decreto firmato dai due ministri obbliga da un lato la società concessionaria Rockhopper a realizzare il progetto entro 5 anni, nello stesso tempo ammette il ricorso al Tar entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale e il ricorso al Capo dello Stato entro 120 giorni.

E sarà questa la strada che intraprenderà la Regione, come confermano sia il governatore Luciano D’Alfonso che l’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca. «Ci siamo già strutturati contro questo provvedimento», dice D’Alfonso, «e andremo avanti fino alla “corte celeste”. Useremo tutti gli strumenti previsti dal diritto e dall'ordinamento, non escludendo nessuna iniziativa. Troveremo un giudice che farà valere le nostre ragioni». D’Alfonso sottolinea anche come l’Abruzzo non sia «solo nel fare questa battaglia dal punto di vista anche della solidarietà regionalista, anche se in questo caso il campo di impegno è nostro». Per l’assessore Mazzocca che ha già messo in conto di studiarsi decreto e allegati (circa 60 cartelle) nei pochi giorni di ferie ferragostane, «il ricorso al Tar è già determinato in consiglio regionale con una apposita ordinanza. Qualora il governo voglia procedere con il decreto di concessione mineraria da parte del ministero dello Sviluppo economico», aggiunge, «ricorreremo anche contro questo provvedimento». Per quanto riguarda le prescrizioni cui si riferisce il decreto ministeriale, queste non dovrebbero complicare di molto il lavoro della Rockhopper. La società dovrà dotarsi di «un sistema di gestione ambientale con una struttura organizzativa composta dal personale addetto alla direzione, conduzione e alla manutenzione dell'impianto». Dovrà «adottate tutte le precauzioni atte a evitare sversamenti accidentali e conseguenti contaminazioni delle acque marine» segregando le «aree interessate dalle operazioni di carico/scarico e di manutenzione». Nelle prescrizioni sono definiti limiti alle emissioni in aria, alle fonti sonore e alle vibrazioni, e si dettano le regole per il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti. In caso di incidenti viene prescritto al gestore l’obbligo di comunicazione immediata all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). La comunicazione deve contenere «le circostanze dell'incidente, le sostanze rilasciate; i dati disponibili per valutare le conseguenze per l'ambiente, le misure di emergenza adottate, le informazioni sulle misure previste per limitare gli effetti a medio e lungo termine ed evitare che esso si riproduca».

Dure le reazioni di Forum Acqua e Cinque Stelle.  Il Governo Renzi «con l'emanazione del Decreto positivo di Valutazione di Impatto Ambientale sferra un attacco finale alla qualità del mare Adriatico e dimostra di non tenere in alcun conto quello che pensano i cittadini». Lo scrive in una nota il Forum Acque. «È un governo che pensa solo agli interessi delle lobby dei petrolieri e ai loro profitti. È l'ennesimo schiaffo alla Regione Abruzzo ed è un oltraggio, a nostro avviso, alla democrazia, visto che le leggi vigenti dicono che nelle procedure di VIA è obbligatorio tener in adeguato conto quello che pensano i cittadini e gli enti locali - spiega - La lotta non si ferma ora. Bisognerà proporre ricorsi in tutte le sedi, ma è l'ennesimo segnale che con questo Governo non ci può essere alcuna forma di dialogo. Cosa faranno i parlamentari abruzzesi che hanno votato lo Sblocca Italia pur di assecondare il potente di turno invece di tutelare i diritti degli abruzzesi? La sconvolgente vicenda di Bussi con un'intera valle segnata per decenni dall'inquinamento non pare aver insegnato nulla. Basterebbe un solo incidente per sconvolgere l'intero ecosistema marino e costiero abruzzese. Davanti al volere dei petrolieri tutto viene meno per questo Governo».

«Abruzzo svenduto ai petrolieri. È l'ennesima dimostrazione di come anche il Pd stia svendendo la nostra regione alle lobby del petrolio. D'Alfonso è completamente inutile e non ha alcun potere né credibilità all'interno del suo stesso partito. Gli 'ufò sono in Abruzzo e questa è la dimostrazione di come le sue promette elettorali siano completamente vane. La battaglia continua e il M5s continuerà a fare di tutto, sia all'interno delle istituzioni che fuori dai palazzi, perché Ombrina non diventi realtà in Abruzzo». Così il deputato abruzzese Gianluca Vacca (M5S) a proposito del progetto Ombrina mare, dopo l'emanazione del decreto Via positivo.

Per la senatrice sulmonese Paola Pelino (Forza Italia), la decisione del governo Renzi «assesta uno schiaffo fragoroso alla vocazione ambientale della Regione Abruzzo, palesando il suo chiaro orientamento in materia con la firma del decreto di compatibilità per lo sviluppo della piattaforma petrolifera denominata Ombrina mare». Il timore della Pelino è che si tratti di «un primo passo a cui faranno seguito successive autorizzazioni, che apriranno la strada alle trivellazioni nel nostro mare. Un passaggio reso ancora più inquietante dalla ostinazione mostrata pure nel sostegno al progetto del metanodotto e della centrale di compressione. Il blitz di ferragosto su Ombrina dà ancora una volta la dimostrazione che questo governo, e chi lo sostiene nella maggioranza in Parlamento, procedano in totale disprezzo delle preferenze e delle forti indicazioni che arrivano dal territorio anche attraverso imponenti mobilitazioni».

Il festival anti-trivelle a San Vito Chietino. Ma i tentativi ferragostani di cogliere alla sprovvista gli abruzzesi hanno avuto l'effetto di triplicare la forza di ribellione al progetto Ombrina. Tanto che a San Vito Chietino parte subito, da mercoledì 12 agosto, un programma ricchissimo di iniziative, tra concerti, dibattiti e ospiti di livello nazionale, con l'obiettivo di «salvare l'Adriatico»: per dire no alla deriva petrolifera in Abruzzo. Si tratta del "Festival a Trivelle Zero - No Ombrina", organizzato dal coordinamento No Ombrina. L'evento si svolgerà dal 12 al 16 agosto a San Vito Chietino (Chieti), al Centro sociale Zona 22. Alle diverse iniziative promosse nell'ambito del festival parteciperanno tanti gruppi che stanno lottando in altre aree del Paese contro i «mega-progetti imposti dall'alto sulla testa dei cittadini ai soli fini del profitto di pochi». Sarà un'occasione, spiegano i promotori, per discutere su come proseguire la lotta, coordinandosi per «costruire un Paese diverso in cui la qualità ambientale, l'efficienza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela della salute siano posti al centro delle politiche nazionali e internazionali». Tra aperitivi letterari, assemblee pubbliche, feste in spiaggia, concerti e dj set, dibattiti sui progetti petroliferi, sugli elettrodotti e sui provvedimenti del Governo, il festival prenderà il via alle 18 di mercoledì e si concluderà domenica, alle ore 22, con il concerto "Curre curre guagliò 2.0' dei napoletani 99 Posse.

© RIPRODUZIONE RISERVATA