ANNO GIUDIZIARIO

"Pagati 9 milioni e mezzo per cause troppo lunghe"

Il dato choc nella relazione della presidente di Corte d’Appello Francabandera: "Ma i magistrati hanno una grande produttività e l’arretrato sta scendendo"

L’AQUILA. La produttività dei magistrati abruzzesi è da elogiare e il trend di smaltimento delle pratiche è buono, tuttavia le pendenze dei procedimenti ancora in corso, e la loro durata, sono tali che continuano a riverberare effetti negativi dai costi molto pesanti per la comunità.

Lo ha ribadito ieri il presidente della Corte d’Appello, Fabrizia Francabandera, nella sua relazione sulla situazione della giustizia in Abruzzo in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nel palazzo di giustizia dell’Aquila. «Nel nostro distretto», ha affermato la Francabandera fornendo un dato choc, «solo nell’anno preso in considerazione, è stata liquidata a titolo di equa riparazione per la durata eccessiva dei procedimenti (si considera tale dopo un triennio in primo grado e un biennio in appello) la considerevole somma di 9 milioni e mezzo di euro che avrebbe potuto trovare più utile destinazione senza contare il costo e l’impegno delle risorse umane e materiali per i relativi procedimenti».

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I DATI. Nei tribunali del distretto della Corte d'Appello tra il primo luglio 2015 e il 30 giugno 2016, per quanto riguarda la giustizia penale c'è stato un aumento delle sopravvenienze nel dibattimento monocratico (+6%), negli affari gip/gup noti (+4%) e negli appelli del giudice di pace (+10%); la pendenza finale è scesa soltanto per il dibattimento monocratico (-2%). In flessione le definizioni collegiali (-7%), mentre sono aumentate nel dibattimento monocratico (+10%) e negli appelli del giudice di pace (+7%). Per quanto riguarda la giustizia civile, la presidente registra una generale tendenza alla diminuzione delle sopravvenienze, che si attesta tra il 10 e il 20% in quasi tutti i Tribunali del distretto. In decremento è anche il numero delle definizioni totali, compreso entro il 10%, quanto ai Tribunali di Avezzano, Sulmona e Teramo; più marcato per i Tribunali di Pescara (-12%), Lanciano (-13%) e Vasto (-24%), mentre il Tribunale dell’Aquila ha incrementato le definizioni del 17%, il Tribunale di Chieti del 2%), e il Tribunale per i minorenni del 9%.

TRUFFE SISMA. Per quanto concerne l’andamento dei reati, per quelli contro la pubblica amministrazione, con variazioni marginali di segno positivo e negativo, è rimasto sostanzialmente stabile in tutto il distretto; da segnalare, però, all'Aquila il flusso costante dei procedimenti per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, da ricollegare alla ricostruzione conseguente il sisma del 6 aprile 2009.

CARCERI. La situazione nelle otto carceri resta problematica. «Continuano a essere presenti detenuti», dice la Francabandera, «in numero maggiore rispetto alla capienza regolamentare: 1740 invece di 1592. Di questi 210 sono stranieri e 60 sono islamici. Permangono problemi sugli spazi nelle celle, carenti soprattutto nel carcere di Sulmona in cui sono numerosi i reclusi per delitti di matrice mafiosa».

POCHI GIUDICI. «Le risorse per la giustizia sono sempre in sofferenza», ha detto la Francabandera, «quanto ai magistrati, deve dirsi che gli uffici giudicanti del distretto, su un organico complessivo di 142 magistrati, presentano una scopertura pari al 10,56 per cento (15 vacanze)». Mancano anche i cancellieri con una scopertura del 15,66 per cento. «Tendiamo spesso a lamentarci», ha commentato la presidente, « della scarsità delle risorse. Per noi magistrati, tuttavia, non è più il tempo delle mere recriminazioni». «La Corte d’Appello», ha poi aggiunto, «si è impegnata a mantenere la promessa di fare la sua parte e il bilancio è decisamente positivo».

LUTTI IN ABRUZZO. Nella relazione c’è un passaggio sugli eventi luttuosi con riferimento alla tragedia di Rigopiano e a quella dell’elicottero precipitato a Campo Felice. Non è un caso che la cerimonia sia iniziata con il suono del silenzio. La Francabandera ha poi voluto ricordare due giovani donne abruzzesi uccise. «Penso». ha detto, «a Jennifer Sterlecchini, uccisa per mano dell’ex compagno, ennesima vittima di una violenza di genere che ha assunto situazioni drammatiche per il numero di donne colpite. E penso anche a Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza di Sulmona che ha trovato la morte a Berlino».

CANZIO. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, anche il presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, che fu presidente della Corte d’Appello dell’Aquila subito dopo il sisma del 2009 e il dottor Stefabo Schirò, predecessore della Francabandera e ora trasferitosi a Roma dove è presidente di sezione in Cassazione. Entrambi sono intervenuti per dimostrare la loro vicinanza a una regione che conoscono molto bene visti i tanti anni passati qui.

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