Papa Giovanni Paolo IINel 1985 due visite ufficialiad Avezzano e Teramo

Il 24 marzo tappa anche nel Centro di Telespazio. Il 30 giugno si recò pure ad Atri e San Gabriele

L'AQUILA. Gli articoli - che saranno pubblicati fino al primo maggio - giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II in piazza San Pietro da parte di Benedetto XVI, sono tratti dal libro «Giovanni Paolo II e l'Abruzzo». Il libro (editrice Graphitype) scritto nel 2005 da Giustino Parisse, caporedattore del Centro ripercorre le visite pubbliche e private del Papa polacco in Abruzzo. Nel 1985 Giovanni Paolo II venne in Abruzzo due volte in visita ufficiale: il 24 marzo ad Avezzano e Telespazio e il 30 giugno ad Atri, santuario di San Gabriele e Teramo. Fonti giornalistiche in quell'anno riferirono di almeno una gita privata sul Gran Sasso.

di Giustino Parisse

Nel 1984, secondo la nostra ricerca, Giovanni Paolo II è stato due volte in visita privata in Abruzzo. Le fonti sono, come sempre, giornalistiche. Cominciamo però ad avere da questo anno alcune date precise riferibili alle visite di Karol Wojtyla sulle montagne abruzzesi.

1984.
Il 27 marzo del 1984, infatti, l'agenzia Ansa diffonde la notizia che in quel giorno, martedì, (che come abbiamo sottolineato in precedenza è stato sempre uno dei giorni preferiti per le "fughe" dal Vaticano o - nel periodo estivo - da Castel Gandolfo), il Papa era stato in escursione sul Gran Sasso.

L'agenzia riferì che alcuni testimoni oculari arrivarono a giurare sui propri figli di aver visto il Pontefice sciare insieme ad altre persone. L'Ansa proseguiva dicendo che fra tali testimoni c'era anche un maestro di sci noto e stimato all'Aquila. Come dire che quel maestro di sci non avrebbe mai inventato una simile circostanza se non fosse stata vera. L'allora direttore degli impianti di Campo Imperatore, Ferdinando Giusti, interpellato dall'autore di questa ricerca, ha affermato di non essere a conoscenza di visite del Papa prima del 25 febbraio del 1985 quando un masso precipitò a valle e colpì uno dei tralicci di sostegno della funivia realizzata nel 1934 dal regime fascista, mettendola fuori uso. La vecchia funivia poi fu sostituita da una nuova, targata Pininfarina, che iniziò a funzionare nel dicembre del 1988. Sempre l'Ansa, in un riepilogo relativo alle visite private del Papa in Abruzzo, arriva a ipotizzare, sempre nel 1984 all'inizio dell'estate (forse in luglio), che il Papa possa aver trascorso tre giorni sulla Maiella. E questa notizia venne in parte confermata dallo stesso Vaticano. Infatti l'anno dopo, nel 1985, un settimanale aveva pubblicato una foto che ritraeva il Pontefice mentre riposava sotto un albero, durante una escursione in Abruzzo. Il settimanale riteneva quella foto recentissima. Il Vaticano però precisò che si trattava di una foto risalente all'anno prima, e quindi al 1984, durante una permanenza di tre giorni in Abruzzo. L'Ansa scrisse: «La località presunta - nessuno infatti la confermò - sarebbe la Maiella». Il 4 dicembre del 1984 inizia l'attività come direttore della sala stampa del Vaticano di Joaquin Navarro Valls, il quale in una intervista all'Ansa del 3 dicembre 2004 riferisce di essere anche lui un grande appassionato delle montagne abruzzesi, dove spesso si reca per passeggiate ed escursioni.

1985.
Il 1985 è un anno fondamentale nel racconto-documento della presenza del Papa in Abruzzo. Giovanni Paolo II arriva almeno una volta in visita privata e per ben due volte in visita ufficiale nella nostra Regione. La prima, nella Marsica, il 24 marzo del 1985 (la visita in realtà era prevista per il 19 marzo, festa di San Giuseppe Lavoratore, ma fu rinviata a causa di una abbondante nevicata che aveva reso impraticabili le strade marsicane).

La visita ad Avezzano e a Telespazio era stata annunciata l'11 febbraio del 1985 dall'allora vescovo di Avezzano monsignor Biagio Vittorio Terrinoni. Nella sua giornata marsicana Giovanni Paolo II visitò il centro di telecomunicazioni di Telespazio nel Fucino, il santuario della Madonna di Pietraquaria e infine Avezzano dove incontrò i fedeli in piazza del Municipio e in piazza Risorgimento. In piazza Risorgimento celebrò la Santa Messa.

Ecco alcuni stralci del discorso del Papa a Telespazio: «Carissimi lavoratori della campagna, dell'industria, dell'artigianato!

Anche se con qualche giorno di ritardo sono lieto di essere tra voi, in questa vostra terra della Marsica, una regione che, nella sua storia recente, manifesta in modo singolare quali rapidi sviluppi sociali, quali profonde trasformazioni, quali meravigliosi progressi possano ottenere gli uomini quando nel loro lavoro congiungono impegno e solidarietà, tenace volontà di promozione e perspicacia. Vorrei testimoniarvi la simpatia, l'affetto, l'ammirazione che la Chiesa ha per voi, lavoratori, e vorrei salutarvi ad uno ad uno, con particolare intensità di sentimenti, per raccogliere direttamente da voi le espressioni del vostro animo, ma anche per assicurarvi che vi sono vicino, condividendo con voi preoccupazioni, speranze, aspirazioni e impegno per una pacifica promozione di tutti i lavoratori e per superare le ansie di un avvenire difficile e incerto. Vorrei manifestare a ciascuno di voi la mia solidarietà nell'aspirazione che avete espresso e che muove il vostro impegno quotidiano, di voler superare quanto rende l'uomo insoddisfatto della sua condizione; denunciando con franchezza tutto ciò che sa di egoismo, di sopraffazione, di raggiro degli interessi giusti del lavoratore, e impegnandovi per un'effettiva promozione sociale, per il rispetto della dignità umana nel mondo del lavoro agricolo, industriale e artigianale. Si tratta di sconfiggere, come voi dite, le moderne schiavitù e di promuovere leggi sempre più giuste ed adeguate, al fine di superare mediante l'impegno di tutti il preoccupante tasso di disoccupazione. Altrettanto urgente è il compito di riportare i frutti della terra alla loro provvidenziale destinazione, quella di sfamare l'uomo. In un mondo in cui tanta parte dell'umanità è provata dalla fame e mentre sempre più efficaci si fanno gli strumenti di conservazione e di trasporto delle derrate alimentari, è motivo di profonda amarezza che si debba ricorrere alla distruzione dei prodotti per salvare i commerci. Difendendo i frutti della terra, potrà essere incrementato quel ritorno all'agricoltura che non pochi giovani già sentono come un sano programma per il loro avvenire e per le loro esigenze culturali». Le cronache dei giornali del 25 marzo 1985 riportavano fra l'altro: «L'intensa giornata di Giovanni Paolo II si è conclusa con un "arrivederci". L'ha pronunciato il Pontefice, dal sagrato del Duomo, a conclusione della santa Messa, rompendo ancora una volta lo schema degli interventi programmati. Ed è stato un saluto non formale. Il Santo Padre è apparso particolarmente colpito dal clima familiare che le oltre trentamila persone, testimoni della sua giornata nel Fucino e nel capoluogo, hanno creato intorno a lui».

Il racconto dettagliato della visita del Pontefice ad Avezzano è contenuto in un un volume a cura di Alvaro Salvi, storico della Marsica, scomparso qualche anno fa. Il 30 giugno del 1985 Giovanni Paolo II si recò in visita ufficiale ad Atri, al Santuario di San Gabriele e Teramo.

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