Poste, dopo 140 anni il libretto al portatore va in pensione 

Collocato dalle Regie Poste Italiane a partire dal 1876, oggi sono stati sostituiti da prodotti nominali, più sicuri e tracciabili, associati alle Carte

PESCARA. Lo scrigno del risparmio di milioni di famiglie italiane è andato in soffitta. È il libretto al portatore (sia postale che bancario), che dal 4 luglio non viene più emesso, per lasciare il posto solo a prodotti finanziari con il nominativo del titolare. Per estinguere quelli ancora in circolazione, comunque, ci sarà tempo fino alla fine del 2018. La decisione di eliminare questo particolare tipo di strumento di risparmio, collocata da Poste Italiane sin dal 1876, e che per decenni è stato il tradizionale regalo di genitori e nonni a figli e nipoti, è stata presa dal Consiglio dei ministri a maggio scorso, quando è stata recepita una direttiva europea in materia di anti-riciclaggio (il libretto al portatore è per sua natura “allergico” alla tracciabilità del denaro), fissando la data del 4 giugno per la fine delle emissioni. Da adesso partiranno le operazioni per estinguere i libretti: per effettuare l'operazione, si potranno prelevare le somme in contanti direttamente allo sportello oppure si potranno trasferire su un libretto con nominativo o sul proprio conto. Nel frattempo, sui libretti al portatore ancora in circolo (sotto i mille euro di valore) sarà consentita l'operatività soltanto ai titolari originari.
Per gli abruzzesi il libretto postale (ora nella maggioranza dei casi nella forma nominale) resta la forma di risparmio e investimento più semplice e soprattutto sicura. Anche in condizioni di mercato complicate come quelle attuali, infatti, i prodotti di Poste Italiane emessi da Cassa Depositi e Prestiti continuano ad essere percepiti come una delle forme più competitive di “risparmio prudenziale”, un risparmio, cioè, che presuppone in qualsiasi momento l’immediata disponibilità del capitale investito senza perdite o penalizzazioni. I numeri raccolti nei 471 uffici postali distribuiti in tutta la regione, infatti, raccontano di un incremento costante nelle nuove aperture: negli ultimi cinque anni sono stati emessi 100mila nuovi libretti (+11% rispetto al dato 2011) per un totale di 977mila depositi di risparmio attivi al 31 dicembre 2016: 303mila in tutta la provincia di Chieti, 241mila nell’Aquilano, 233mila nel Pescarese e 200mila nel Teramano.
Su scala provinciale, l’incremento più significativo negli ultimi cinque anni è stato registrato nel Teramano (+18%), segue la provincia di Pescara (+12%), poi L’Aquila (+9%) e Chieti (+7%). I 977mila diventano 988mila se si sommano i circa 10mila nuovi libretti aperti nel 2017. A Chieti il primato delle aperture effettuate in questo primo quadrimestre del 2017 con 2800 nuovi libretti, seguono Pescara e Teramo con 2500 e L’Aquila con 2.000.
In rapporto al numero di abitanti, l’Abruzzo è la quinta regione per numero di libretti postali aperti, preceduto soltanto dal Molise, dalla Calabria, dalla Basilicata e dalla Campania. In pratica, tre abruzzesi su quattro sono titolari di un libretto di risparmio. Su scala provinciale, rapporto più alto tra numero di abitanti e numero di libretti a L’Aquila (80%), segue Chieti (78%), poi Pescara (73%) e Teramo (64%).
La diffusione di questa forma di risparmio risiede nelle sue caratteristiche: senza spese di apertura e di gestione, possibilità di accredito gratuito per i pensionati, rendimenti più vantaggiosi per i minori, possibilità per i titolari di associare il libretto, sempre gratuitamente, alla carta libretto postale per versamenti e prelevamenti più comodi e veloci in tutti gli uffici e sportelli ATM Postamat sul territorio nazionale. Accanto ai libretti è aumentato l’utilizzo delle “carte” postali. In tutta la regione le carte libretto emesse sono già 273mila (dato al 30/4/2017), così distribuite: 79mila a Chieti e provincia, 67mila nel Teramano, 66mila nel Pescarese e 61mila nell’Aquilano. Ciò significa che il 28% dei titolari di libretto postale possiede anche la carta libretto. Guida questa speciale classifica Teramo (34%), seguono Pescara (28%), Chieti (26%) e L’Aquila (25%). Il dato regionale consuntivo del primo quadrimestre del 2017 evidenzia l’emissione di 40mila nuove carte libretto: 13mila a Chieti, 10mila a Pescara, 10mila a L’Aquila e 7mila a Teramo. La carta libretto postale viene offerta gratuitamente e non prevede una quota annuale né costi di gestione. Tutte le operazioni di prelievo e di versamento presso gli uffici postali sono gratuite così come i prelievi presso tutti gli sportelli automatici Atm Postamat.