Promossa anche la costa dei trabocchi 

La balneabilità da San Vito a San Salvo supera il 97 per cento: un solo sforamento di valori su tutti i punti di prelievi Arta

PESCARA. Un solo minuscolo neo su 35 punti di prelievi. Anche la costa dei trabocchi, diventata uno dei simboli d’Abruzzo, supera in modo soddisfacente l'esame dell’Arta, l'agenzia regionale che tutela l'ambiente e il territorio. Le concentrazioni batteriche gli Escherichia coli ed Enterococchi infatti sono risultate bassissime nel tratto compreso tra San Vito Chietino e San Salvo in cui rientrano i comuni di Vasto, Casalbordino, Torino di Sangro, Rocca San Giovanni e Fossacesia.
Il Centro ieri ha riportato i risultati dei prelievi su tutto il resto della costa abruzzese, da Martinsicuro a Ortona, dove su 76 punti di prelievo solo cinque sono risultati oltre i limiti di legge fissati a 500 unità per l’E. coli e 200 per gli Enterococchi. In termini percentuali possiamo dire che sulla costa dei trabocchi la balneabilità supera il 97%, mentre sull'intero tratto di costa, su cui si affacciano 19 comuni, la balneabilità sfiora il 95%. Sempre osservando gli ultimi dati dell’Arta e riferiti al tratto compreso tra San Vito e San Salvo, si rilevano sei punti in cui i livelli dei due parametri batterici sono davvero minimi perché inferiori alle 10 unità per l’Escherichia coli, e a uno per gli Enterococchi. Nel dettaglio, quattro tratti da dieci e lode sono nel territorio di Vasto (vedi la tabella in alto), e uno rispettivamente a Fossacesia e San Salvo. Il minuscolo neo è invece localizzato a nord della foce del fiume Feltrino, nel comune di San Vito dove l’E. coli ha raggiunto quota 670: appena 170 unità al di sopra del limite.
È una costa senza veleni quindi, anche se i veleni esistono ma si riferiscono alla politica. Vediamo come. All'assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, che ieri ha voluto sottolineare la bontà degli esami del mare abruzzese e stigmatizzato chi invece sta generando allarmismo prendendo in considerazione non i dati attuali, del 10, 11 e 12 giugno, ma la media degli stessi negli ultimi cinque anni, ha ribattuto ieri il Movimento 5 Stelle che, chiamato in causa dal forzista, ha diffuso una nota della consigliera regionale Barbara Stella, geologa e dottore di ricerca, quindi dotata di competenza in materia. Ma la pentastellata ieri ha rilanciato l'allarme facendo riferimento a una delibera regionale di aprile che, a sua volta, si basava sulle analisi conclusive della stagione balneare del 2018. La sua nota ha così mandato su tutte le furie Febbo che, in una controreplica ai 5 Stelle, dopo aver sottolineato la non attualità dei dati presi in considerazione dagli avversari politici, li ha diffidati a non creare più confusione che, come effetto, ha solo quello di compromettere la stagione turistica abruzzese.