Pupillo agli aquilani: «Giù le mani dalla Sangritana»

LANCIANO. Giù le mani dalla Sangritana. Così Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, ribatte al centrodestra aquilano. Che però cade dalle nuvole non ritenendo di...

LANCIANO. Giù le mani dalla Sangritana. Così Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, ribatte al centrodestra aquilano. Che però cade dalle nuvole non ritenendo di aver fatto polemiche, come dichiara al Centro l’assessore ai trasporti Carla Mannetti. Sta di fatto che Pupillo, nella sua nota, scrive: «Con stupore leggo in questi giorni di certe iniziative politiche e alcuni commenti curiosi sulla riforma dei trasporti che in Abruzzo ha dato vita ad una società unica, la Tua, con la fusione di Gtm, Arpa e la storica Sangritana di Lanciano».
«Gli impegni assunti», continua Pupillo, «sono stati mantenuti dal governo regionale, che ora giunge al passaggio finale. Ma il centrodestra aquilano ha chiesto di bloccare questo processo», afferma il sindaco di Lanciano che aggiunge: «E’ una cosa inaccettabile sotto tutti i punti di vista. Siamo pronti alla mobilitazione e ribadisco fin da ora che non ci interessano le complicità e le trasversalità politiche di campanile. Anzi: spero che il centrodestra di Lanciano sia unito a noi in questa comune battaglia da fare come città e come provincia che già ha partecipato al processo di riforma regionale non contestando su basi campanilistiche la fusione di due società operanti nella provincia di Chieti come Arpa e Sangritana, così come a malincuore abbiamo assistito ad un processo di riforma che ha riguardato i centri di ricerca in agricoltura della provincia di Chieti, o conosciuto la conclusione operativa del Ciapi».
Lo sfogo-appello continua così: «In ogni caso la delibera dei servizi minimi non può essere modificata perché inciderebbe sull’impianto della delibera di affidamento in house e noi innanzitutto difendiamo i lavoratori che vedrebbero mettere a rischio la propria prospettiva lavorativa». E conclude: «Contrastiamo con decisione la possibilità che un territorio possa dire “qui non si tocca nulla”: l’Abruzzo è composto da 305 Comuni e 4 Province». (c.s.)